Search Results for: Federica Marsi

Harlem Shake, in Tunisia si protesta ballando. Facendo arrabbiare ministri e salafiti – video

dalla nostra corrispondente Federica Marsi Riprendono le proteste in Tunisia contro il governo di Ennahda, questa volta sotto forma di un ballo, l’Harlem Shake, divenuto virale sul web e utilizzato dai giovani tunisini come arma per ribadire il loro diritto alla libertà di espressione. Il primo episodio è avvenuto al liceo Imam Moslem di Tunisi lo scorso 23 febbraio, quando un gruppo di studenti ha ballato l’Harlem Shake nel cortile dell’istituto. Come è avvenuto ormai in numerosi paesi del mondo, anche loro hanno deciso di creare la loro versione del video postato per la prima volta da alcuni ragazzi australiani, che ha dato il via ad una serie virale di imitazioni. Come nel video originale, i ragazzi si sono lasciati andare ad un ballo sfrenato che include l’imitazione di atti sessuali,…
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Tunisi si stringe a Choukri Belaid. E urla “Dégage”, come con Ben Alì

di Federica Marsi - corrispondente da Tunisi L’unione dei sindacati ha ufficializzato lo sciopero  generale indetto per la giornata di oggi a seguito dell’assassinio di Choukri Belaid, segretario generale del partito dei Patriotici Democratici, di ispirazione marxista. Quello di mercoledì scorso non è il primo omicidio politico della Tunisia post rivoluzione. Lo scorso ottobre un membro del partito di centro Nida’ Tunis, Lofti Naguedh, era stato picchiato a morte a Tataouine, nel sud della Tunisia, ma mai prima d’ora l’attacco era stato rivolto ad un esponente dalla fama e del calibro di Belaid. Alle 12 di oggi il corteo funebre partirà dalla Casa della Cultura Jebal Jloud in direzione del cimitero El Jallez. L’attentato a Chokri Belaid è avvenuto la mattina del 6 febbraio, il giorno dopo il suo intervento…
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Primo maggio in Tunisia, i lavoratori lottano anche dopo Ben Alì

di Federica Marsi La manifestazione del 1° maggio a Tunisi si è svolta in un’atmosfera di festa, nonostante le tensioni previste in seguito alla dura repressione da parte delle autorità durante il corteo del 9 aprile. I manifestanti hanno abbandonato per un giorno le appartenenze politiche per riunirsi come lavoratori sotto le bandiere dei sindacati. Più di tre mila persone, tra cui un gran numero di giovani e bambini, sono scese in strada per manifestare pacificamente in un clima disteso che ricorda quello del 14 gennaio, anniversario della cacciata dell’ex presidente Zine El-Abidine Ben Ali. I manifestanti hanno espresso il desiderio di superare le divergenze politiche che dividono la Tunisia scandendo slogan come “la gente vuole l’unità nazionale” e “la Tunisia per tutti i tunisini”, e liberando in cielo palloncini rossi…
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Spagna, vietato resistere: arriva il reato di “non violenza”?

di Federica Marsi La resistenza passiva, o resistenza non-violenta, come amava chiamarla Gandhi, diventa reato sotto il regno di Juan Carlos. Il ministro degli interni spagnolo José Fernandez Diaz ha annunciato l’introduzione della resistenza passiva come “attentato contro l’autorità”, che comporterebbe l’equiparazione di un pacifico sit-in ad un attacco violento contro le forze dell’ordine. Il risultato è l’imputabilità per aggressione di tutte le persone che parteciperanno a proteste che non abbiano ricevuto un previo permesso da parte della presidenza del governo. Non solo, nel mirino del governo Rajoy ci sono anche internet e i social network. Convocare via web manifestazioni ritenute capaci di “alterare gravemente l’ordine pubblico” o pubblicizzare eventi non autorizzati o ancora in atto nonostante la richiesta di sgombero da parte della polizia, sarà da considerarsi reato di…
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Anche il Marocco combatte contro la sua Tav

di Federica Marsi L'Italia non è l'unico paese ad essere interessato in questi giorni dalle proteste contro la TAV. Anche il Marocco si oppone alla linea ad alta velocità (TGV) che collegherebbe Tangeri a Casablanca in sole due ore di percorrenza, invece delle attuali quattro e 45. Il progetto è stato definito un “capriccio” di Mohammed VI, che imporrebbe gravosi oneri per la realizzazione di un'opera probabilmente lontana dai reali bisogni del paese. L'idea di dotare il Marocco di una linea ferroviaria ad alta velocità è stata avanzata per la prima volta nel 2003, quando venne commissionato uno studio preliminare sull'impatto socio-economico del progetto. I risultati non sono mai stati resi pubblici e, quando nel 2007 Mohammed VI ha firmato l'accordo d'intesa con il presidente francese Sarkozy, nessuna valutazione preliminare…
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