di Ziaur Rahman - Dhaka Tribune Il 1 luglio entrerà nella storia del Bangladesh come un giorno di tenebre e disperazione. L'Isis ha rivendicato la strage, affermando di aver messo piede in Bangladesh da diverso tempo, nonostante il governo abbia smentito categoricamente. Piangiamo le uccisioni senza senso dei nostri concittadini, delle nostre unità di polizia e dei "nostri" cittadini stranieri, ma dobbiamo renderci conto che al momento siamo in guerra con esseri umani deliranti, che pretendono di esercitare il sacro potere di Dio e recitano il Corano come se fosse un grido di guerra. Negano il fatto che l'Islam sia una religione di pace e che in effetti tutte le grandi religioni del mondo promuovono l'amore, la pace, l'armonia, e la misericordia. I libri celesti promuovono sollievo e conforto, predicano felicità e mettono al primo…
di Riccardo Bottazzo I bombardamenti francesi e americani a Mosul? Assolutamente inutili. Gli unici che davvero combattono l’Isis? I peshmerga ma soprattutto i combattenti e le combattenti del Pkk. A dirlo è un prete. Ma un prete di frontiera. Anzi, di trincea. Ghazwan Baho, parroco della “piccola Roma dell’Iraq”: Alqosh. Siamo nella piana di Ninive, a ridosso del confine con la Turchia, in quello Stato autonomo ma non dichiarato che è il governatorato di Ninawa nel Kurdistan iracheno. Se salite sull’unico campanile della città e allungate lo sguardo oltre i fumo delle esplosioni riuscite a scorgere il tenue profilo della città di Mosul, neppure 50 chilometri a meridione. Io ci sono stato per puro caso (volevo andare a Ninive ma avevo sbagliato strada e, soprattutto, momento) con due amici medici, nel…
Laith è uno dei tanti giovani iracheni emigrati in Giordania alla ricerca di un futuro migliore, lontano dalla violenza settaria e dalle crudeltà perpetrare dall’ISIS. È arrivato ad Amman nel 2013 e da allora si divide fra università e lavoro, cercando di vivere il più possibile lì quella vita normale che gli è stata negata a Bagdad. Prima di quella data, nel 2012, la percentuale di iracheni presenti sul territorio del Regno Hashemita era pari al 7%, ma, col precipitare degli eventi nella Mezzaluna fertile lo scorso anno, l’UNHCR ha registrato un afflusso giornaliero di 250 persone in cerca di asilo determinate ad oltrepassare il confine nord-orientale del Ruwashid. Oggi questo numero continua ad aumentare e sempre più iracheni si aggiungono ai palestinesi e ai siriani già presenti in Giordania,…
di Palestinian League for Human Rights/Syria La mattina del 1° aprile 2015 il campo di Yarmouk, nella periferia di Damasco, ha subìto un feroce attacco da parte dell'Isis. Le forze dello Stato Islamico hanno attaccato Yarmouk dai suoi confini a sud, vicino alla zona conosciuta come "Alhajar Alaswad". I suoi affiliati sono riusciti a controllare più zone del campo fino a quando un gruppo formato da abitanti di Yarmouk, l'Aknaf Beit Almaqudes, li ha affrontati fino a farli ritirare, restringendo le aree di controllo. Nel frattempo, l'Isis ha bersagliato il campo con colpi lanciati a caso, uccidendo Jamal Abu Khalifa, un media-attivista, e Mohammad Rimawi, un attivista civile, oltre a colpire il Palestine Hospital, dove ha ferito diversi paramedici e membri del personale sanitario. Un gruppo armato dell'opposizione siriana ha raggiunto Yarmouk per…
"I nostri nonni vivevano in campi profughi. I nostri genitori anche. Noi lo stesso. Dormiamo in tende da quattro generazioni. Credo che sia abbastanza. Meritiamo di vivere come tutte le altre persone del mondo". Mohamed è nato 26 anni anni fa e da sempre ha vissuto sotto una tenda, al campo profughi per rifugiati palestinesi di Daraa, in Siria, al confine con la Giordania. La sua famiglia vive sotto una tenda da quando i suoi nonni nel 1948 furono costretti a trasferirsi in Siria dalla città palestinese di Tibirias. "Ho sempre studiato e fatto del mio meglio fino a quando nel 2011 è scoppiata la guerra in Siria. Tutto è iniziato con delle dimostrazioni pacifiche. La reazione del regime di Assad è stata molto violenta, ha cominciato a sterminare giovani,…