Per i più Amal Kaawash, disegnatrice e cantante palestinese nata in Libano è conosciuta soprattutto per la immagine della bambina Meiroun, che porta il nome del villaggio palestinese da cui proviene la sua famiglia. Come tanti altri, anche Meiroun subì la pulizia etnica del 1948. E proprio con Meiroun, Amal ha vinto il primo posto nel concorso dedicato ad Handala per commemorare la Nakba Palestinese. I suoi disegni sono pubblicati su Assafir (giornale libanese) e vari media e piattaforme social."Quando ho iniziato la pubblicazione dei miei disegni su Meiroun nel mio blog, lei era solo una bambina con due trecce, una silhouette senza caratteristiche. Poi, un giorno, un commentatore del blog mi ha chiesto il suo nome, così ho deciso di chiamarla Meiroun", spiega. Per Kaawash, Meiroun è una rappresentazione della condizione delle donne nel mondo: "Per…
Nella ricorrenza dei 66 anni dalla cacciata del popolo palestinese, il ricordo di quei giorni per i palestinesi in Libano è l'occasione per rivendicare il proprio diritto al ritorno. E per trasmetterne la memoria alle nuove generazioni. testo e foto di Stefano Fogliata Speravano di celebrare l'anniversario della Nakba, il "giorno della catasfrofe", a Maroun al-Ras, all'estremo sud del Libano, pochi metri dal confine con Israele. “Da lì possiamo almeno vedere la Palestina; molti dei nostri villaggi sorgevano proprio a pochi passi dal confine odierno” tengono a precisare gli anziani del campo di Beddawi, nel nord del Libano vicino a Tripoli. Ma da tre anni a questa parte la General security libanese non rilascia ai palestinesi il permesso per manifestare alla frontiera: nel 2011 una decina di manifestanti sono stati…
Dal 15 maggio 1948 la popolazione palestinese ha subito un esodo senza precedenti, a seguito della dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele (nato all'indomani della fine del mandato britannico sulla Palestina). Questo evento viene rievocato annualmente nel ricordo della "Nakba", in arabo "catastrofe". Gli arabi espulsi dalle proprie terre sono stati oltre 700mila. Ai discendenti viene negato ancora oggi il diritto al ritorno: circa 4.250.000 persone non possono mettere piede sulla terra dei propri padri. Ma com'era la vita nella Palestina prima della Nakba? Vi proponiamo una gallery (le cui foto sono state prese principalmente, ma non solo, da questa pagina). LEGGI ANCHE: Le bugie più diffuse sulla “questione palestinese”
Un documentario per tramandare la memoria della Nakba e per divulgare l'orrore dell'occupazione militare, attraverso il racconto dei palestinesi di fede cristiana. Questo è "The stones cry out", frutto del lavoro della regista Yasmine Perni. Il filmato inizia ripercorrendo la storia di Kifr Biram, un villaggio palestinese a maggioranza cristiana spazzato via dall'Idf durante la Nakba. Gli ex-abitanti del villaggio raccontano dell'espulsione dalle loro case per opera delle forze armate, di come sono diventati rifugiati in Libano e Giordania, dei tentativi di tornare nella propria terra e di come nel 1953 il governo israeliano ha convertito il territorio in un parco nazionale. Yasmine Perni, come dichiarato a Ma'an, vuole che l'Occidente conosca la storia di Kifr Biram per bocca dei testimoni diretti, fino a quando ciò sarà ancora possibile. Molti…
Che fine ha fatto Mustafa, il papà di Omar? È stato rapito dagli israeliani? È vittima delle lotte intestine tra gruppi palestinesi rivali? Oppure è partito improvvisamente per motivi a Omar sconosciuti? “Scomparso” (Lebeg, 2019) di Ahmed Masoud è un romanzo di perdite e tradimenti, a cavallo di quasi trent’anni di storia palestinese, tra la prima e la seconda Intifada e gli accordi di pace di Oslo. Il protagonista è Omar, bambino informatore, abusato e infine combattente. Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un estratto del libro, tradotto in italiano da Pina Piccolo, che l’autore ha presentato in diverse città d’Italia. Mio padre non c’era più. Ero troppo piccolo per capire il perché, e nessuno era in grado di spiegarmelo, nemmeno mia madre. Quando glielo chiedevo, mi rivolgeva un sorriso triste,…