Immaginate di essere imprigionati, in attesa di essere impiccati. Di sentire continuamente il rumore del ferro battuto dagli operai che preparano il patibolo destinato a voi. Selwyn Strachan, un ex prigioniero del braccio della morte di Grenada Il rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nel mondo nel 2014 rileva due fenomeni in potenziale contrasto. Da un lato, i paesi che hanno eseguito condanne a morte sono stati 22 - lo stesso numero del 2013. La pena capitale resta un’eccezione ed è concentrata fondamentalmente in Medio Oriente e Asia: Iran, Iraq e Arabia Saudita con il 72% delle esecuzioni totali. Se fossero noti i dati della Cina, la percentuale salirebbe al 90%. Ma questo paese continua a mantenere il segreto di stato. Dall’altro, le condanne a morte sono aumentate drasticamente: almeno 2466 a causa soprattutto di Egitto e Nigeria che hanno messo a morte nel…
Immaginate di essere imprigionati, in attesa di essere impiccati. Di sentire continuamente il rumore del ferro battuto dagli operai che preparano il patibolo destinato a voi. Selwyn Strachan, ex prigioniero del braccio della morte di Grenada Sono almeno 778 le persone messe a morte nell'arco del 2013, costituendo un aumento del 15% rispetto al 2012 (a esclusione della Cina, dove la pena capitale è considerata segreto di stato). Lo si legge nell'ultimo rapporto di Amnesty International, secondo cui poco meno dell'80% di tutte le esecuzioni sono state registrate tra Iran, Iraq (principalmente per accuse di terrorismo) e Arabia Saudita (tra cui tre minorenni al momento del reato), ma anche Usa e Somalia sono tra i principali paesi responsabili del maggior numero di uccisioni. Sono invece quattro (Indonesia, Kuwait, Nigeria e Vietnam) i paesi che hanno ripristinato esecuzioni capitali nello…
Quali paesi applicano ancora la pena capitale? Dove, nel mondo, si viene uccisi dallo Stato in modo legale? Una mappa per avere uno sguardo d'insieme. Legenda: (fonte dati: Amnesty International - fonte immagine: Wikipedia)
Con l’uccisione di Kimberly McCarthy, avvenuta ieri alle 18.37 nel carcere di Huntsville, sono arrivate a 500 le condanne a morte eseguite in Texas dal 1982. Questo è il tragico bilancio che in 31 anni ha visto un'esecuzione ogni 22 giorni, tanto che il solo stato del sud degli Usa conta il 40% delle 1.300 esecuzioni effettuate negli Stati Uniti dal 1976, anno in cui la Corte Suprema reintrodusse la pena capitale nell'ordinamento federale. La vittima numero 500 è una donna di colore rea di aver ucciso a scopo di rapina la sua vicina, una settantunenne professoressa in pensione. Nel 1997, dopo aver bussato alla sua porta con una scusa, la McCarthy aggredì Dorothy Booth con un coltello in preda ad una crisi d’astinenza da crack. Gli Stati Uniti d'America…
“L’Arabia Saudita segue un’interpretazione rigida della legge islamica, e prescrive la pena di morte per omicidio, stupro, rapina armata, traffico di droga, stregoneria, adulterio, sodomia, omosessualità, rapina su autostrada, sabotaggio, apostasia (rinuncia all’Islam). L’Arabia Saudita ha un numero di esecuzioni tra i più alti al mondo, sia in termini assoluti che in percentuale sulla popolazione”. Inizia così il rapporto di Amnesty International sulla pena di morte di quest'anno. E l'Arabia Saudita continua a non smentirsi. Lo scorso 18 dicembre l'attivista dei diritti umani Raef Badawi è stato rinviato a giudizio per apostasia. Arrestato lo scorso giugno a Gedda, mentre stava per imbarcarsi in un aereo diretto a Beirut, non sono mai state chiare le sue accuse. L'unica certezza è che in futuro potrebbe essere condannato a morte. La sua colpa?…