Michael Lang, Reto Ziegler e Steve Von Bergen. Sono gli unici tre giocatori dell'undici titolare che potrebbero vestire la maglia della nazionale svizzera se si eliminassero tutti i calciatori di origine straniera. A lanciare la provocazione è il quotidiano tedesco Die Welt ipotizzando che se nel passato si fossero chiuse le frontiere agli stranieri, come proposto dal vittorioso referendum sulle quote agli immigrati, probabilmente la nazionale elvetica non si sarebbe qualificata per il Mondiale brasiliano di quest'anno. Mondiale di cui è invece testa di serie nel gruppo E grazie ai 17 calciatori di origine straniera sul totale di 30 giocatori convocati nel 2013 dal ct Hitzfeld.
“Per colpa degli immigrati la nostra disoccupazione è aumentata, i treni sono sovraffollati, c’è troppa criminalità. Questa situazione non è più sostenibile. Basta con l’immigrazione di massa!”. A parlare è un autorevole esponente della Lega. Non parliamo però della Lega Nord, bensì di quella Ticinese. E gli immigrati a cui si rivolge sono gli italiani e in particolare i frontalieri “lumbard”, che come un'orda di barbari ogni mattina assaltano le frontiere svizzere per andare a rubare il lavoro ai “poveri” elvetici. Il “sì” al referendum anti-immigrazione in Svizzera sembra aver invertito il gioco delle parti e punito la Lega nostrana secondo la legge del contrappasso, trasformando i “lumbard” in immigrati da cacciare. E la reazione della Lega al voto elvetico è stata assolutamente ambivalente. Maroni, già prima del voto, aveva duramente…
Il 50,3 dei cittadini svizzeri ha detto sì al referendum che estende le quote di ingresso nel paese anche ai cittadini provenienti dalla Unione Europea. E' questo il risultato del referendum intitolato "Contro l'immigrazione di massa" promosso dal partito di destra ed anti-europeista dell'Unione democratica di centro (Udc/Svp). Nel 2012 la Svizzera aveva introdotto le quote per gli immigrati provenienti da 8 paesi dell'Europa centrale e orientale, decisione che aveva suscitato le critiche dell'Unione Europea con la quale la Svizzera ha firmato un trattato per la libera circolazione delle persone che ora dovrà essere rivisto. Secondo i dati definitivi, il "sì" ha vinto con soli 19.516 voti di differenza, ottenendo 1.463.954 voti contro 1.444.438 voti ottenuti dal "no". È stato bocciato, invece, un secondo referendum che chiedeva che l'interruzione di gravidanza e l'embrio-riduzione…
In un paese dove un quarto dei cittadini è nato fuori dai confini nazionali, l’UDC ha trovato terreno fertile per una consultazione dove si mettesse il freno all’entrata di nuovi cittadini in cerca di lavoro. Il 9 febbraio si terrà, in Svizzera, una consultazione che farà discutere e che potrebbe far tornare, sul campo dell’immigrazione, il Paese indietro di decenni: i cittadini saranno chiamati a dire la loro sulla proposta di rinegoziare il Trattato Europeo sulla libera circolazione di merci e persone sul tutto il territorio della Confederazione. Se dovesse vincere il “Si” verranno varate norme più severe sull’entrata di immigrati nel paese. La proposta è stata avanzata dall’ UDC (Unione Democratica di Centro), partito della destra che ha vinto le ultime elezioni col 26% di voti, e che ha fatto della…
Un referendum per chiedere ai cittadini svizzeri la loro opinione sulle nuove leggi che prevedono criteri più rigorosi in tema di accoglienza e diritto d'asilo. Domenica 9 giugno loro sono andati a votare e, con un tasso di sostegno del 78,5%, hanno dato il via libera alle restrizioni. Il referendum era stato proposto da organizzazioni e associazioni a tutela dei migranti e dei rifugiati per tentare, senza risultato, di bloccare la nuova normativa. In particolare, tre sono i punti discussi: in futuro non saranno accettate le domande presentate alle ambasciate svizzere, l'obiezione al servizio militare nel proprio paese non sarà più considerata una motivazione accettabile e, in ultimo, i richiedenti considerati "pericolosi per la sicurezza" potranno essere portati presso il centro speciale per i profughi del governo federale della Svizzera. Ad oggi sono poco…