Svizzera, quando i ‘lumbard’ diventano gli immigrati da cacciare

“Per colpa degli immigrati la nostra disoccupazione è aumentata, i treni sono sovraffollati, c’è troppa criminalità. Questa situazione non è più sostenibile. Basta con l’immigrazione di massa!”. A parlare è un autorevole esponente della Lega. Non parliamo però della Lega Nord, bensì di quella Ticinese. E gli immigrati a cui si rivolge sono gli italiani e in particolare i frontalieri “lumbard”, che come un’orda di barbari ogni mattina assaltano le frontiere svizzere per andare a rubare il lavoro ai “poveri” elvetici.

Il “sì” al referendum anti-immigrazione in Svizzera sembra aver invertito il gioco delle parti e punito la Lega nostrana secondo la legge del contrappasso, trasformando i “lumbard” in immigrati da cacciare. E la reazione della Lega al voto elvetico è stata assolutamente ambivalente. Maroni, già prima del voto, aveva duramente criticato l’iniziativa: “La Svizzera non può considerare i lavoratori lombardi come dei topi. Sono dei lavoratori che operano oltre confine, hanno una dignità che va rispettata”. L’ex segretario della Lega si riferiva alla campagna xenofoba che tempo fa aveva dipinto gli immigrati italiani in Svizzera (60mila transfrontalieri più 500mila italiani residenti) come dei topi che mangiano il formaggio. Anche dopo il voto di domenica Maroni si era detto molto preoccupato al contrario dell’attuale segretario della Lega, Matteo Salvini, il quale ha affermato che “i cittadini svizzeri con un voto di buon senso e di legittima difesa hanno deciso lo stop all’immigrazione. Bene”. Salvini ha poi rilanciato annunciando che “presto anche in Italia, grazie alla Lega, si terrà un referendum per difendere i diritti e il lavoro dei cittadini italiani. Finchè i nostri 4 milioni di disoccupati non avranno un lavoro non ci sarà più posto per un solo immigrato”.

Quindi da un lato la Lega difende i frontalieri lombardi, naturale bacino elettorale del partito, e dall’altro esalta la chiusura delle frontiere svizzere agli stranieri per non delegittimare le proprie posizioni anti-immigrazione. Un vero capolavoro di equilibrismo, chapeau! Di questo passo riusciranno a convincerci che la padania e la terra di mezzo esistono veramente… Ma il rumore di graffi sullo specchio diventa quasi insopportabile quando il buon Salvini afferma che i migranti italiani sono migliori di quelli di altri paesi: “Gli immigrati italiani hanno sempre portato fortuna e rispetto in tutto il mondo, tranne qualche minoranza che ha esportato mafia, ma non è una roba che ci interessa al giorno d’oggi o che ci riguarda, l’importante è il rispetto. Il problema degli svizzeri non sono gli italiani, non sono i frontalieri lombardi, è un altro tipo di immigrazione”. In pratica i migranti italiani sarebbero come dei folletti portafortuna che nei paesi in cui migrano portano solo tanta fortuna e rispetto. E gli svizzeri sicuramente non ce l’avevano con noi quando hanno votato “sì” al referendum, ce l’avevano con gli stessi migranti portasfortuna che arrivano in Italia da paesi tristi, piovosi o desertici. Mica dal Bel paese…

Forse Salvini dovrebbe imparare la lezione e rendersi conto che non esistono migranti migliori o peggiori a seconda del paese da cui provengono. Altrimenti troverà sempre qualcuno più a nord di lui che vorrà tenersi il formaggio tutto per sè.

di Manuele Petri


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