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“Il viaggio di Bereket”, diario day-by-day di un giovane migrante dall’Eritrea alla Germania

Bereket ha 15 anni ed è partito dall’Eritrea puntando ad Amburgo, in Germania, per costruirsi una vita ed un futuro. Si muove solo, spostandosi con mezzi di fortuna, senza soldi e senza documenti. Ha già percorso 7.621 km in 719 giorni di viaggio. Sembrerebbe una delle tante storie che i media ci stanno insegnando a spersonalizzare circoscrivendo spesso il fenomeno in un freddo calcolo di costi o nel peggiore dei casi, di vittime. Questo viaggio però pur non essendo diverso da tanti altri ha uno scopo particolare. Save The Children ha infatti lanciato la campagna “Il viaggio di Bereket” - che prende spunto dalle tante testimonianze di minori migranti raccolte dall’Organizzazione - con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui rischi enormi cui vanno incontro le migliaia di ragazzi che intraprendono viaggi che…
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Senegal, 9mila persone in pericolo a causa delle aziende italiane

di Alex Bizzarri "In Senegal un'azienda italiana sta facendo #Terrabruciata: il futuro di 9.000 persone è in pericolo". Così inizia l'appello urgente promosso da ActionAid nei confronti di Giovanni Tampieri, amministratore delegato della Tampieri Financial Group, società italiana operante in Senegal, nella regione di Ndiaël. L’azienda, beneficiando di una concessione governativa, attraverso la sua controllata Senhuile SA sta portando avanti un progetto la cui realizzazione costerà la sottrazione di ventimila ettari di terra a 9mila abitanti di 37 villaggi, i quali vivono di pastorizia e agricoltura, togliendo loro ogni possibilità di sussistenza. Il progetto è osteggiato dalla maggior parte delle comunità locali le quali, impotenti di fronte al land grabbing, ora possono tuttavia beneficiare della cassa di risonanza fornita dalla petizione on-line lanciata da Actionaid che al momento ha raggiunto 18.732 firme. Petizione che…
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Il Brasile contro i coloni taglialegna: “Salviamo l’Amazzonia e gli Awà”

Gli Awà, la tribù più minacciata al mondo, sono cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile e dipendono interamente dalla foresta per la loro sussistenza. Coloni illegali e taglialegna, armati fino ai denti, mettono a rischio la loro esistenza. È una vittoria importante quella di Survival International, l’organizzazione mondiale dedicata alla difesa dei popoli indigeni, che dopo mesi di pressioni ha portato il governo del Brasile ad avviare un’imponente operazione di terra per sfrattare gli invasori illegali dal territorio degli Awà, la tribù più minacciata al mondo. Questi ultimi rappresentano una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile e dipendono interamente dalla foresta per la loro sussistenza. Le infiltrazioni di coloni, allevatori e taglialegna illegali (molti dei quali armati pesantemente) nell’Amazzonia brasiliana nord-orientale, rappresentano una minaccia per la loro sopravvivenza avendo reso più…
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Libano: la protesta del ‘selfie’ per dire no alla violenza

La moda del momento che ha ormai contagiato uomini e donne di tutto il mondo è sicuramente quella del 'selfie', la versione social del vecchio autoscatto. La superficialità e l’egocentrismo che solitamente s’accompagnano a questa pratica vengono meno però in questa particolare circostanza. In Libano l’autoscatto è stato usato per dire basta alla violenza: alcuni cittadini hanno infatti dato il via ad una protesta tramite i social media sui quali postano dei “selfie” insieme a messaggi di pace e speranza. Ci è voluto poco prima che il nome della protesta diventasse un popolare hashtag (#notamartyr) nato per lanciare un messaggio chiaro e d’impatto: non vogliamo essere martiri dell’estremismo e del fondamentalismo. Il tutto è iniziato con un autoscatto, una foto di amici che si è presto tramutata nel simbolo di…
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Nigeria: 10 anni di carcere a chi si dichiara omosessuale

La Nigeria vieta i matrimoni gay e annulla i diritti degli omosessuali con la promulgazione di una legge che ha suscitato ferme condanne da parte dell’opinione pubblica internazionale. Il testo della legge prevede pene fino a 14 anni di carcere per coloro che contraggono matrimonio omosessuale o unione civile all'estero e fino a 10 anni per chi rende pubblica la propria relazione omosessuale. Secondo il suo portavoce, il presidente Goodluck Jonathan ha firmato la legge, approvata lo scorso maggio all'unanimità dal parlamento, in quanto considerata coerente con il sentimento della maggioranza della popolazione nigeriana riguardo l’omosessualità. “Più del 90% dei nigeriani è contrario al matrimonio omosessuale. Per questo la legge è in linea col nostro credo culturale e religioso come popolo” ha dichiarato il portavoce ai cronisti. Contro la promulgazione…
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