L'attivista per i diritti allo studio pakistana Malala Yousafzai ha ottenuto il riconoscimento insieme all'attivista per i diritti umani indiano Kailash Satyarthi
Malala Yousafzai si è recata al confine tra Siria e Giordania, insieme a suo padre e ad altri membri della ONG Malala Fund, per sostenere l'accoglienza di decine di profughi siriani giunti negli ultimi giorni dalla regione meridionale di Daraa verso quella settentrionale giordana di Ramtha.
Venerdì il presidente Barack Obama e la First Lady Michelle Obama hanno ricevuto Malala Yousafzai, nello Studio Ovale, per "ringraziarla per il suo lavoro, stimolante e portato avanti con passione, per promuovere l'istruzione femminile in Pakistan". La giovane attivista ha dichiarato, appena dopo l'incontro, di essersi sentita onorata per aver incontrato Obama ma di avergli rivelato di essere preoccupata riguardo gli effetti dei bombardamenti da parte dei droni Usa. "Ho ringraziato il presidente Obama per il lavoro che gli Stati Uniti portano avanti per promuovere l'istruzione in Pakistan, in Afghanistan e per i rifugiati siriani. Ho anche espresso la mia preoccupazione relativa al fatto che gli attacchi con i droni stanno alimentando il terrorismo. In questi atti vengono uccise vittime innocenti e tutto ciò porta del risentimento tra il popolo pakistano.…
L'edizione 2013 del Premio Sakharov, che dal 1988 il Parlamento Europeo assegna annualmente alle personalità di maggior rilievo nell'ambito della difesa dei diritti dell'uomo, è andato a Malala Yousafzai, studentessa ed attivista pakistana di appena sedici anni divenuta celebre per aver apertamente sfidato il diktat talebano che impone alle donne di non frequentare la scuola. Alla tenera età di tredici anni si è fatta conoscere per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne. "Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Voglio solo istruzione. E non ho paura di nessuno". Parole dure che l'hanno portata ad essere non solo la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace ma anche un obbiettivo sensibile: nel 2012 è scampata quasi per…
Malala Yousafzai in solidarietà con le oltre 200 liceali nigeriane sequestrate da Boko Haram per venderle come schiave. L'hashtag #BringBackOurGirls è diventato in pochissimo tempo ipervirale