Gianluca Pardelli

è cresciuto tra il languore dei lungomari addormentati della costa tirrenica e il caos verace del porto di Livorno. Il suo interesse per la Russia e l’ex Unione Sovietica matura sin dalla primissima infanzia quando, a soli sei anni, lesse "La steppa" di Anton Čechov e rimase folgorato dalle atmosfere malinconiche della provincia zarista. Terminata la scuola, Gianluca decise di studiare lingue slave e giornalismo, prima a Udine, poi a Londra e infine a Berlino. Le sue esperienze da viaggiatore indipendente cominciano già durante gli anni del liceo (Iran, Balcani, Turchia) e crescono in maniera esponenziale durante il periodo universitario (Afghanistan, Africa Occidentale, Europa dell’est, Medio Oriente). Nel corso degli ultimi dieci anni, Gianluca ha viaggiato in ogni angolo del defunto impero sovietico, tornando anche più e più volte negli stessi luoghi, fino a conoscerli quasi come i suoi lidi natali. Gianluca si divide, adesso, fra Berlino, dove vive e lavora come traduttore, l’ex URSS, dove svolge reportage fotografici pubblicati su riviste e giornali di tutto il mondo, e i Balcani, di cui conosce, ormai, ogni singolo anfratto.
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La quotidianità nel Nagorno Karabakh prima della guerra

La quotidianità nel Nagorno Karabakh prima della guerra

Tra il 2012 e il 2017, il fotografo Gianluca Pardelli ha esplorato a fondo il territorio del Nagorno Karabakh, conteso da Armenia e Azerbaigian. Il reportage che pubblichiamo, nato da quella serie di viaggi, è una preziosa testimonianza della vita nel Nagorno Karabakh prima della guerra nell'Artsakh del 2020 (o seconda guerra nel Nagorno Karabakh). di Gianluca Pardelli Un’irrefrenabile curiosità per le aree grigie del nostro pianeta e un amore sfrenato per le architetture e i popoli dell’ex Unione Sovietica mi hanno portato più volte ad attraversare i labili confini di queste terre rinnegate. Questi luoghi di conflitti insoluti sono spesso affascinanti…
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