Evidenza

Se l’etnia viene trasformata in un’arma

Se l’etnia viene trasformata in un’arma

di Giovanni Gugg Quando si parla di Burundi, la mente va subito alla spaventosa guerra interetnica divampata nella prima metà degli anni Novanta tra Hutu e Tutsi. Si tratta di una semplificazione di noi lettori esterni a quella realtà, perché il cosiddetto "conflitto etnico" è, piuttosto, la costruzione politica di una crisi che il più delle volte affonda in ragioni molto diverse, come la disuguaglianza sociale e l'erosione della rappresentanza. Inoltre va precisato che, come ha spiegato su queste pagine Valeria Alfieri, la costruzione dello "scontro etnico" e del "genocidio" si alimenta ampiamente del discorso che ne fanno i mass-media, ovvero…
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La Germania accogliente e antirazzista che non piace ai media italiani

La Germania accogliente e antirazzista che non piace ai media italiani

Mentre la stampa nostrana si concentrava sulla protesta xenofoba di Colonia, a Stoccarda più del triplo delle persone manifestava contro il razzismo. Emblema di un paese che sa dire no alla violenza sulle donne senza ricorrere all’odio contro gli stranieri di Simone Zoppellaro Dopo Colonia, i media ci stanno raccontando un paese che non esiste: la Germania è, e resta, molto più sicura e aperta agli stranieri dell’Italia. Niente bande di predoni o di tribù per le strade, poche teste rasate, nessuno è in preda alla paura. La fantomatica ascesa dell’estrema destra qui non si vede ed è difficile immaginare…
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Storie dalla Siria sotto assedio

Storie dalla Siria sotto assedio

"Mi trovo in un ospedale da campo. Soltanto oggi circa 200 persone sono svenute; ieri invece sono state ricoverate sette persone per avvelenamento, dopo aver mangiato carne cruda di gatto. La situazione è davvero dura. Diversi bambini sono morti perché senza latte, ci sono famiglie costrette a mangiare rovi". Questa la testimonianza con cui un attivista di Madaya, che ha preferito restare anonimo, racconta l'orrore dei 40mila abitanti intrappolati in una morsa di miseria e fame. Le truppe di Assad hanno tenuto sotto assedio la città per mesi, tagliando ogni rifornimento di viveri e medicinali per "stanare i ribelli", fino a quando la pressione mediatica internazionale…
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Nazionalismo, islamofobia e violenza: viaggio nella Cracovia della paura

Nazionalismo, islamofobia e violenza: viaggio nella Cracovia della paura

di Joshua Evangelista* A poche centinaia di metri dall'elegante Rynek Główny, la piazza del mercato che primeggia sulla città vecchia, alcuni signori indiani di religione musulmana guardano confusi verso un palazzo giallo. Sono a Cracovia per affari ed essendo venerdì vorrebbero pregare. Qualche giorno fa hanno trovato su internet l'indirizzo di una moschea e così hanno deciso di visitarla. Eppure, una volta raggiunto il civico, davanti a loro trovano solo un anonimo edificio con il portone serrato. Dopo un'attesa piuttosto lunga, un ragazzo dall'aspetto mediorientale attira il loro sguardo. Si dirige verso il portone e lo apre. Decidono di seguirlo…
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L’arte hazara tra la cultura millenaria persiana e i drammi di oggi

L’arte hazara tra la cultura millenaria persiana e i drammi di oggi

Theca Gallery inaugura la stagione espositiva 2016 con la mostra "Beyond the curtain" dell’artista afgano Mohsen Taasha Wahidi, a cura di Marco Meneguzzo. L’opera di Mohsen Taasha Wahidi è caratterizzata da un forte radicamento alla cultura millenaria della sua terra, la Persia, per poi sviluppare una riflessione critica sulla situazione sociopolitica di Afghanistan e Pakistan, luoghi in cui vive. I suoi lavori raccontano una storia ferita, ritratta di volta in volta nella fusione di sagome umane senza volto, versi coranici e grida spezzate. Nelle sue opere Mohsen Taasha Wahidi unisce la sapienza della parola scritta, che usa spesso come sfondo oppure disegnando…
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