Mario d’Offizi – Raccontare le molestie dei preti, la guerra e l’apartheid. Senza rancore
L'hanno definito il Bukowski del Sudafrica. Qualcuno azzarda paragoni con Miller e Kerouac. Mario d'Offizi, poeta col passato tra collegio cattolico, guerra d'Angola e pubblicità, è stata una delle voci più interessanti del post apartheid. Padre italiano, madre irlandese, d'Offizi racconta nel suo romanzo autobiografico Bless Me Father (appena uscito in Italia con la Compagnia delle lettere) una storia di ribellione e violenza, nella quale tuttavia è impossibile scorgere alcuna traccia di rabbia. Nemmeno quando racconta il capitolo più doloroso della sua vita: le violenze sessuali subite nella sua permanenza nel collegio, prima da un giovane prete di passaggio, poi…