Europa

I migranti abbandonati in Bulgaria

I migranti abbandonati in Bulgaria

Quando di recente la Serbia ha iniziato a deportare i rifugiati verso la Bulgaria, alcuni di loro si sono ritrovati nel centro di accoglienza per richiedenti asilo di Ovcha Kupel, a Sofia. Jamal Anjuman (tutti i nomi dei migranti sono stati cambiati, ndr), che qualche tempo fa era riuscito a superare il confine per poi essere catturato dalla polizia serba e riconsegnato ai colleghi bulgari, ci ha raccontato di essere stato "arrestato, ammanettato e riconsegnato ai bulgari senza avere spiegazioni. Ora siamo qui senza sapere cosa fare". Il centro di ricezione si trova in un quartiere industriale, dove non è…
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Come ombre sospese

Come ombre sospese

Che cosa significa essere un richiedente asilo nel Regno Unito? Questo è stato il punto di partenza della ricerca di Sam Ivin, giovane fotografo inglese, che è iniziata in un centro di prima accoglienza a Cardiff, in Galles, ed è poi continuata in tutta l’Inghilterra. Il risultato è un libro di ritratti, in cui gli occhi sono stati raschiati via: una volta arrivati nel Regno Unito, questi migranti si trovano a vivere in una sorta di limbo, dovendo attendere notizie della loro richiesta di asilo per mesi o addirittura anni. Diventano dei lingering ghosts, delle ombre sospese. Graffiar via fisicamente…
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Chernobyl e le immagini del silenzio

Chernobyl e le immagini del silenzio

Foto e testo di Francesco Rotondo* Avete mai ascoltato il silenzio? Avete mai ascoltato il vostro cuore, la vostra anima? Io si, o quanto meno ci ho provato. Sono dell’opinione che le emozioni nella vita non nascono a comando, arrivano. Arrivano, si provano, chi è capace riesce a catturarle e metterle da parte per poi utilizzarle come carburante della vita. Le emozioni non si possono comprare come un vestito, una vacanza, una casa o tutto il possibile e immaginabile. Sfuggono a questa logica. L’unica cosa che possiamo fare è quella di creare dei presupposti. Ecco io credo che Pripyat sia un…
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Raccontare la Grecia ai tempi dell’austerity

Raccontare la Grecia ai tempi dell’austerity

Nel pieno della speculazione internazionale sulle sorti della Grecia, la cui bancarotta sembrava essere imminente nonché auspicata da alcune potenze mondiali, KeepTalkingGreece.com ha iniziato a informare da Atene. Era fine marzo del 2010, apparentemente la Grecia era sul punto di uscire dalla zona-Euro e i cittadini del Paese (inondati di debiti) parevano, agli occhi dell'opinione pubblica mondiale, pigri e corrotti. Inizialmente era una risorsa per gli expat che vivevano in Grecia con uno scarso accesso a notizie in inglese. In poco tempo il blog ha attratto lettori da tutto il mondo e da ogni background sociale, offrendo una prospettiva autenticamente greca su vari aspetti…
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Non nominerai il nostro dolore invano

Non nominerai il nostro dolore invano

Migliaia di persone hanno invaso le strade di Dresda per ricordare la distruzione delle bombe alleate nel 1945. E strappare tale ricordo alla galassia neonazista che vorrebbe appropriarsene in chiave revisionista di Simone Zoppellaro Mano nella mano, 13.000 persone hanno formato una catena umana lunga quattro chilometri sulle due sponde del fiume Elba e attorno al centro storico cittadino. È successo sabato 13 febbraio a Dresda, città dell’ex Germania dell’est. Un atto simbolico, per ricordare la distruzione della città operata dall’aviazione anglo-americana fra il 13 e il 15 febbraio del 1945. Ma anche un gesto politico, per proteggere la commemorazione dal…
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