Medio Oriente

La linea verde dietro il muro

La linea verde dietro il muro

Intervista di Riccardo Bottazzo Immaginate un extraterrestre. Immaginate che attraversi gli spazi siderali sulla sua lucente astronave per atterrare nella spianata del Tempio, scansando contraeree, missili e mitragliate varie da parte dell’esercito meglio armato del mondo. Immaginate che il nostro alieno esca dalla sua astronave e se ne vada a spasso per Gerusalemme chiedendo alla gente: “Scusate, come faccio a distinguere i palestinesi dagli israeliani, considerato che per me siete tutti terrestri: tutti ugualmente brutti, privi di antenne e tentacoli?” Ebbene, voi cosa rispondereste? Amira Hass, giornalista e scrittrice ebrea ed israeliana che ha scelto di vivere a Ramallah per…
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Le comunità autogestite in Siria

Le comunità autogestite in Siria

Dietro ai titoli di giornale e alla brutalità della guerra civile siriana, esistono meravigliosi esempi di autogestione, la cui storia è ampiamente sconosciuta in gran parte dell'Occidente. Ed è questa autogestione, non gli aiuti sauditi o turchi, che ha permesso alla rivolta di auto-sostenersi in questi lunghi e brutali sei anni di repressione e guerra. di Mark Boothroyd – The Project Le prime forme di autogestione nella rivoluzione siriana sono state le tanseeqiyat, dei comitati di coordinamento formati da gruppi di amici ed attivisti di vari quartieri e villaggi che radunavano le loro comunità preparandole alle proteste e alle dimostrazioni. Con l'avanzare…
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Un poeta nelle carceri di Assad

Un poeta nelle carceri di Assad

di Joshua Evangelista* Dalla "festa di benvenuto", la haflet al-istiqbal, inizia una lenta agonia che molto spesso porta alla morte. Il rapporto di Amnesty International racconta come si vive, e si muore, nelle carceri di Assad. Da decenni il regime siriano usa la tortura per stroncare gli oppositori, o presunti tali. Come è successo al poeta Faraj Bayrakdar, che ha passato quasi 14 anni dietro le sbarre, dal 1987 al 2000. «Tra un anno o due, dieci o venti la libertà si metterà la minigonna e mi accoglierà», scriveva in cella sul cartoncino delle sigarette, sperando di non essere visto…
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Vademecum per sopravvivere alle prigioni siriane

Vademecum per sopravvivere alle prigioni siriane

Dal 2011, anno in cui sono iniziate le sollevazioni popolari che hanno portato all'attuale rivoluzione siriana,  sono morte oltre 17mila persone nelle prigioni governative, molte delle quali dopo aver subito torture di ogni tipo (dalle scariche elettriche agli stupri).  Un documento di Amnesty International ha raccolto le testimonianze di 65 sopravvissuti, in cui vengono raccontate le agghiaccianti e inumane condizioni in cui vivono i detenuti nelle strutture detentive dei servizi di sicurezza siriani e nella prigione militare di Saydnaya, nei sobborghi di Damasco (firma QUI l'appello di Amnesty). a tortura a Saydnaya pare far parte di un tentativo sistematico di degradare, punire e umiliare i prigionieri. Secondo i…
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Caesar, il fotografo della mattanza siriana

Caesar, il fotografo della mattanza siriana

di Germano Monti Il prossimo 5 ottobre, al MAXXI di Roma, verrà inaugurata la mostra delle fotografie scattate da “Caesar”, nome in codice che protegge l’identità di un ex fotografo della polizia militare di Damasco, il cui incarico era stato per anni quello di riprendere le varie scene del crimine, quali omicidi, furti, rapine, incidenti stradali, ecc. Un lavoro di routine, simile a quello di tanti suoi colleghi nelle polizie di tutto il mondo, fino a quando, ne primi mesi del 2011, arriva anche in Siria il vento rivoluzionario della primavera araba. Iniziano e si moltiplicano le manifestazioni che chiedono riforme,…
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