Medio Oriente

Un italiano dell’Unicef a Teheran: “Basta demonizzare l’Iran”

Un italiano dell’Unicef a Teheran: “Basta demonizzare l’Iran”

di Giovanni Vigna Classe 1980, mantovano, Matteo Valenza potrebbe essere definito, con un’espressione piuttosto gettonata, “un cervello in fuga”.  Ma, in realtà, il viaggio è una delle componenti fondamentali della sua mission. La carriera di cooperante l’ha infatti portato a lavorare prima per un’agenzia dell’Onu in Egitto, dove ha vissuto per tre anni, poi in Iran per l’Unicef. La notevole esperienza accumulata all'estero gli consente quindi di affrontare con disinvoltura temi complessi, mettendo in discussione diversi luoghi comuni relativi al Medio Oriente. Valenza ha accettato di rispondere a titolo personale ad alcune domande di Frontiere News, precisando che in questa intervista…
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Genocidio degli armeni, su cosa si fonda il negazionismo turco

Genocidio degli armeni, su cosa si fonda il negazionismo turco

di Joshua Evangelista Pur riconoscendo la portata storica della questione armena del 1915, la comunità storiografica turca, appoggiata dal governo di Ankara, ritiene che non si trattò di genocidio, confutando la tesi occidentali in base a valori semiotici, numerici e legati alle fonti storiche prese in considerazione per lo studio della questione. Va detto che a monte della posizione turca c'è l'intento di separare i rapporti diplomatici tra gli Stati dall'analisi storiografica: l'ormai celebre frase Lasciamo la storia agli storici accompagna tutti i discorsi pubblici del premier Erdogan sull'argomento. Il tanto chiacchierato discorso del "sultano" a due giorni dalle parole del papa,…
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L’Isis a Yarmouk e la complicità delle sigle palestinesi

L’Isis a Yarmouk e la complicità delle sigle palestinesi

di Palestinian League for Human Rights/Syria La mattina del 1° aprile 2015 il campo di Yarmouk, nella periferia di Damasco, ha subìto un feroce attacco da parte dell'Isis. Le forze dello Stato Islamico hanno attaccato Yarmouk dai suoi confini a sud, vicino alla zona conosciuta come "Alhajar Alaswad". I suoi affiliati sono riusciti a controllare più zone del campo fino a quando un gruppo formato da abitanti di Yarmouk, l'Aknaf Beit Almaqudes, li ha affrontati fino a farli ritirare, restringendo le aree di controllo. Nel frattempo, l'Isis ha bersagliato il campo con colpi lanciati a caso, uccidendo Jamal Abu Khalifa, un media-attivista, e…
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Killis, dove la Turchia sgombera i palestinesi in fuga dall’Isis

Killis, dove la Turchia sgombera i palestinesi in fuga dall’Isis

"I nostri nonni vivevano in campi profughi. I nostri genitori anche. Noi lo stesso. Dormiamo in tende da quattro generazioni. Credo che sia abbastanza. Meritiamo di vivere come tutte le altre persone del mondo".  Mohamed  è nato 26 anni anni fa e da sempre ha vissuto sotto una tenda, al campo profughi per rifugiati palestinesi di Daraa, in Siria, al confine con la Giordania. La sua famiglia vive sotto una tenda da quando i suoi nonni nel 1948 furono costretti a trasferirsi in Siria dalla città palestinese di Tibirias. "Ho sempre studiato e fatto del mio meglio fino a quando…
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Newruz con vista Kobane

Newruz con vista Kobane

foto di Monica Ranieri Con lo sguardo verso Kobane, distante qualche centinaio di metri, decine di mıgliaia di curdi arrıvatı da mezza Europa hanno occupato lo spiazziale di fronte al check point, controllato dai soldati turchi, per festeggiare la liberazione della città dall'occupazione dell'Isis. Quest'anno i festeggiamenti del Nevruz, il capodanno curdo, sono iniziati proprio da Suruç e Kobane: una di fıanco all´altra, separate solo dalla frontiera e da un futuro prossimo completamente diverso. Quello dı Kobane è ancora un'incognita, tutti gli edifici sono da ricostruire e il pericolo jihadista non del tutto scampato. Ma il clıma è quello di una festa,…
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