Medio Oriente

Perché dobbiamo aiutare i siriani

Perché dobbiamo aiutare i siriani

testo e foto di Mariangela Sglavo Agli inizi dell’agosto 2014, insieme ad altri collaboratori, preparavo una campagna online di raccolta fondi a sostegno della popolazione civile in Siria, vittima di una guerra terrificante che dura ormai da quasi quattro anni. La missione comprendeva il trasporto di beni quali articoli medici e ortopedici, coperte, vestiti e scarpe per bambini da Berlino al confine turco-siriano e la loro consegna all’interno della Siria in collaborazione con una ONG operante in loco. Tra le prime persone che avevo contattato c’era Vanessa Marzullo. Ci eravamo già scritte diverse volte in quanto operanti entrambe nel settore…
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La storia dei re sauditi

La storia dei re sauditi

Dal 1953 - anno in cui è morto Abdul Aziz ibn Saud, fondatore dello stato saudita - la successione al trono è stata tramandata attraverso i figli e poi di fratello in fratello. Ma quando tutti i fratelli saranno andati, ci sarà da chiedersi come poter avere - senza discordie - una nuova generazione di principi. cliccare sull'immagine per ingrandirla fonte: Washington Post
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Merry Christmas from Syria

Merry Christmas from Syria

Dal precedente Natale in Siria sono morti 26500 civili (3022 dei quali sotto tortura) per mano del regime di Assad e di altri gruppi che opprimono il popolo; 10,9 milioni di persone sono invece diventate homeless. Dai profili social della rivoluzione siriana - schiacciata tra più fronti ma ancora viva - gli auguri di Natale con la speranza di un nuovo anno fatto di libertà e pace.
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“La nostra Palestina ora è l’Europa”

“La nostra Palestina ora è l’Europa”

di Stefano Fogliata “Sono palestinese di Haifa, nata in Siria nel campo di Yarmouk due anni dopo la Nakba”. Esordisce così Etaf Al Shora, presentandosi come figlia della “catastrofe” palestinese nel 1948 conseguente alla creazione di Israele. L’anziana donna è una dei circa 540.000 palestinesi che abitavano in Siria prima dello scoppio della guerra civile; il campo di Yarmouk, 8 km a sud di Damasco, ne ospitava circa 200.000 ed era considerato il centro politico e culturale nel paese dei rifugiati nel paese. “Nonostante le difficoltà iniziali dopo la fuga nel 1948 - prosegue Etaf-  siamo riusciti a costruirci una…
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