Nello stato di Rondonia gli indigeni ricorrono a computer portatili, telefoni cellulari e Gps per proteggere la foresta amazzonica. A riferirlo il quotidiano brasiliano "O Globo", secondo il quale il leader del popolo Paiter-Suruì, Almir Narayamoga, riceve aiuti "tecnologici" anche da Google ed è diventato ormai un acclamato conferenziere a proposito della preservazione sostenibile. Nel 2011 è stato eletto dalla rivista statunitense Fast Company uno dei 100 uomini di affari «più creativi» del pianeta. «Abbiamo deciso di usare la tecnologia per migliorare la comunicazione, monitorare la foresta e divulgare il nostro piano di gestione delle ricchezze locali e di preservazione…
"La mia nudità è un no all'islam politicizzato", "credo nell'uguaglianza tra uomo e donna". E ancora: "La mia nudità è un no alla morte per lapidazione". Questi alcuni dei messaggi detti nel video che presenta il Nude Photo Revolutionary Calendar, un calendario in cui, fuori da ogni volgarità, alcune donne iraniane rifugiate in Europa sono ritratte completamente nude. L'iniziativa vuole essere una denuncia nei confronti delle violenze e della repressione che le donne subiscono ogni giorno nell'Iran odierno. Lanciati strategicamente ieri durante la festa dell'8 marzo, video e calendari sono dedicati a due figure importanti nella lotta per l'emancipazione femminile: l'attivista…
Un filmato che doveva rappresentare secondo Bruxelles la pace e l’armonia tra i popoli ma che è stato accusato di razzismo, costringendo la Commissione europea a ritirarlo. Nel video in questione una donna in tuta gialla, stile “Kill Bill”, viene affrontata da tre feroci maestri di arti marziali: un cinese, un indiano e un brasiliano esperto di capoeira. La donna nonostante la minaccia, si concentra e come un ninja si moltiplica in 11 cloni che circondano i tre avversari. A questo punto i guerrieri si arrendono e le 12 donne si trasformano nelle stelle dell’Unione Europea. Il filmato si chiude…
Sono quasi 30mila i migranti provenienti dal Punjab stabilizzatisi tra Roma e la provincia di Latina. Noti ai più per le loro multicolori celebrazioni religiose, per le feste e le danze, i sikh laziali sono principalmente impiegati come braccianti. E, distogliendo leggermente lo sguardo dalle pittoresche tradizioni popolari, si scoprono storie di sfruttamento, di caporalato e schiavitù. Come riporta in Paese Sera il sociologo Marco Omizzolo, autore del video insieme a Giordano Cossu, Saverio Paoletta e Harvinder Singh, "nell'Agro Pontino esiste da anni una comunità numerosa e pacifica. Si tratta dei sikh, migranti provenienti dal Punjab. Sono impegnati prevalentemente in agricoltura come braccianti. Un…