L'ex presidente malgascio Marc Ravalomanana, che vive in esilio forzato in Sudafrica dal 2009, ha annunciato oggi che tornerà domani in Madagascar, tre anni dopo aver lasciato il potere. «È con il più grande piacere, interpretando le speranze e le aspirazioni di tutti i malgasci per un ritorno alla pace e alla libertà nel nostro amato Paese, che annuncio, ancora una volta, che rientrerò in Madagascar domani, sabato 21 gennaio 2012», ha detto Ravalomanana in un discorso alla stampa a Johannesburg. L'ex presidente aveva annunciato il suo ritorno già mercoledì, ma la data non era certa. «Rientro a casa per fare la pace, non la guerra», ha sottolineato Ravalomanana, rovesciato nel marzo 2009 da un movimento guidato dal sindaco della capitale Antananarivo, Andry Rajoelina. Ravalomanana, salito al potere il 22…
Jeff Halper, statunitense di origini ebraiche e residente a Gerusalemme, è un antropologo, scrittore, oratore, attivista politico e co-fondatore e Coordinatore del Comitato israeliano contro la demolizione delle case (ICAHD). Halper è stato candidato per il Premio Nobel per la pace per il suo lavoro "per liberare sia i palestinesi che il popolo israeliano dal giogo della violenza strutturale" e "per costruire l'uguaglianza tra le persone riconoscendo e valorizzando la loro comune umanità". Cos'è l'ICAHD e come opera? L'ICAHD (Israeli Committee Against House Demolitions) ha iniziato la propria attività nel 1997. L'obiettivo principale è quello di portare a una fine l'occupazione israeliana nei territori palestinesi. Per impedire di far demolire le case dei palestinesi ci mettiamo tra i bulldozer e gli edifici, ci incateniamo dentro le case o addirittura ricostruiamo noi stessi le case. In questi 14 anni abbiamo costruito, insieme ai palestinesi, circa 185 case. Poi andiamo all'estero…
di Francesco Zanovello Più di una settima è passata dall'avvio dei lavori a Durban (Sud Africa) per la Conferenza ONU sul climate change, ma a quasi nulla di fatto sono pervenute le delegazioni presenti. "Unite against global change": era questo il motto che diecimila persone ripetevano per le strade della città sudafricana lo scorso 3 dicembre, una folla di manifestanti scesi in piazza per far valere le ragioni dei contadini e dei pescatori, appoggiati dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, contro una politica troppo debole che non prende le decisioni necessarie a salvaguardare i loro interessi e il benessere della popolazione terrestre nel suo complesso. Alberto Zoratti, rappresentante dell'Associazione Equosolidale FAIR, presente a Durban all'interno della Rete Internazionale "Climate Justice Now", sostiene che dalla Conferenza è necessario che "esca un accordo…
L'hanno definito il Bukowski del Sudafrica. Qualcuno azzarda paragoni con Miller e Kerouac. Mario d'Offizi, poeta col passato tra collegio cattolico, guerra d'Angola e pubblicità, è stata una delle voci più interessanti del post apartheid. Padre italiano, madre irlandese, d'Offizi racconta nel suo romanzo autobiografico Bless Me Father (appena uscito in Italia con la Compagnia delle lettere) una storia di ribellione e violenza, nella quale tuttavia è impossibile scorgere alcuna traccia di rabbia. Nemmeno quando racconta il capitolo più doloroso della sua vita: le violenze sessuali subite nella sua permanenza nel collegio, prima da un giovane prete di passaggio, poi da padre Reginald Orsmond, che in seguito sarebbe diventato arcivescovo di Johannesburg. Episodi centrali nel percorso di Mario, il cui segno più evidente è la sua capacità di “ascoltare” la…
Dal Sudafrica è in arrivo il nuovo reality firmato New Vision Pictures, e i protagonisti di questo programma saranno le tre nipoti di Nelson Mandela. I produttori parlano di un programma sociale che mostrerà la vita di tre donne vere, che dovranno rappresentare modelli positivi per tutto il pubblico femminile. Zaziwe Dlamini- Manaway, 34 anni, Swati Dlamini, 32 e Dorothy Adjoa Amuah, 27 secondo la produzione incarnano alla perfezione la figura della donna contemporanea africana. Il programma dovrebbe arrivare negli Stati Uniti già a partire da gennaio ma con il network che lo trasmetterà sono in corso le trattative. Sulla stampa internazionale già circolano i primi malcontenti e in un articolo dell’inglese The Guardian, una fonte vicino ai Mandela parla di “una tremenda banalizzazione del cognome vista con preoccupazione da…