Novellara e Ravenna distano tra loro un centinaio di chilometri, ma le storie che arrivano da queste due realtà dell’Emilia-Romagna sembrano lontane anni luce. A Ravenna il parroco di Santa Maria del Torrione ha allestito una sorta di mini tendopoli per i senzatetto che si accampavano numerosi sotto il sagrato della chiesa, fornendo loro un riparo più decoroso. A questa notizia però i cittadini sono insorti raccogliendo 300 firme per evitare l’allestimento delle tende. La motivazione? Il centinaio di tunisini arrivati a Ravenna negli stessi giorni da Lampedusa potrebbe infilarsi di soppiatto nelle tende allestite per i senzatetto. Il parroco si è allora affrettato a dirimere la questione: "Non sono razzista, ma per chi si trova nella situazione dei tunisini servono altre forme di aiuto". A Novellara invece, piccolo centro dell’Emilia padana, gli immigrati sono quasi il 17% della popolazione residente…
Testo e foto di Andrea Polzoni Il ghetto di Rignano Garganico è un insediamento storico dove i lavoratori stagionali africani arrivano d’estate per due-tre mesi in cerca di lavoro nella raccolta dei pomodori. Il più grande e popolato della Capitanata. Isolato in aperta campagna, in un territorio confinante tra i comuni di Rignano, Foggia e San Severo che per anni si sono rimpallati le competenze territoriali su questo pezzo di Africa pugliese sorto circa 15 anni fa dopo lo sgombero dell’Eridania di Rignano Scalo. Un ex zuccherificio nei cui padiglioni fatiscenti i lavoratori avevano trovato ricovero per diverse stagioni. Arrivo a Foggia sabato 14 agosto. Il giornale locale titola ad effetto: “L’inferno del ghetto” suscitandomi un sorriso ironico. Ero già stato al ghetto nel luglio 2009. In provincia di Foggia…
di Joshua Evangelista In kayak dalla Tunisia a Bruxelles per raccontare all'Europa intera che le misure prese dai paesi mediterranei per limitare le migrazioni sono inadeguate e disumane. Georges Alexandre, franco-canadese di 43 anni, partirà in settimana, salvo imprevisti, alla volta di Bruxelles con un kayak, fermandosi nelle città portuali per presentare ai funzionari eletti e alla popolazione locale una petizione già firmata da politici e associazioni dell'isola di Lampedusa (in italiano: www.firmiamo.it/ogida). L'impresa mi incuriosisce e decido di sentirlo. E' tutt'altro che un astratto Don Chisciotte e non ha problemi a fare i nomi di chi è coinvolto in questi scempi disumani. Una traversata inusuale... Me ne rendo conto. È nato tutto a seguito delle mie vacanze in Italia, tra il 2006 e il 2009. Ogni volta vedevo persone…
Il primo film italiano in concorso alla Mostra di Venezia, Terraferma di Emanuele Crialese, racconta la quotidiana vita di un'isola - facile l'accostamento a Lampedusa - "sconvolta" dall'emergenza clandestinità. Gli sbarchi vengono visti dagli occhi dei pescatori siciliani che, nell'indecisione se seguire l'ancestrale legge del mare oppure le leggi umane, scelgono di prenderli a bordo con loro, noncuranti delle nuove leggi che impongono di lasciarli alle autorità competenti per trattenerli nei ctp. In sala otto minuti di applausi accolgono il regista, che ha così commentato la pellicola: "Il mio film non parla di immigrazione, quello che sta accadendo nei nostri mari è una specie di nuovo Olocausto. La nostra è una risposta inadeguata, lasciare morire la gente tra le onde è un segno di enorme inciviltà, ma non ce ne rendiamo…
Alla riscoperta della semplicità e dei luoghi semplici, apparentemente lontani dalla quotidianità ma decisamente vicini alla nostra morale, alla nostra religione e perfino alle nostre case. È qui, in queste "isole urbane" che operano con tenacia e in silenzio i semplici. Già, sono proprio loro che sono considerati ultimi perché posti all’ultimo posto nella scala gerarchica sociale. Questo è il tema principale del libro “Gli ultimi” scritto dall’attore e regista Pino Petruzzelli in uscita in questi giorni. Da sempre impegnato nel sociale, Petruzzelli vive e lavora a Genova dove dirige il Centro Teatro Ipotesi. “Gli ultimi che intendo – scrive l’autore – sono persone che riescono a capovolgere le sorti di una vita in apparenza compromessa”. Solitari ma non soli. La dignità prima di tutto. A volte provocano, a volte…