I Paesi membri dell'Unasur, l’Unione delle Nazioni Sudamericane, hanno garantito "solidarietà'" all'Ecuador e al suo Presidente, Rafael Correa, per aver concesso asilo politico al portavoce del sito Wikileaks, Julian Assange, rinchiuso da più di due mesi negli uffici dell’ambasciata londinese del Paese sudamericano. I ministri degli Esteri dell’unione sudamericana, rivolgendo con un comunicato stampa congiunto parole di sostegno all’attività diplomatica svolta dal governo socialista sudamericano, hanno esortato la Gran Bretagna a non abbandonare l’Ecuador. Una soluzione efficace –hanno spiegato i politici- si potrà raggiungere solo se entrambe le parti si impegneranno a “proseguire nel dialogo”. I ministri degli Esteri hanno rivolto il loro appello a seguito di un vertice svoltosi a Guayaquil, in Ecuador. Si è discusso sulla condizione e sul prosieguo della mediazione svolta dall’ambasciata londinese, nella quale ancora…
Il 25 luglio c’è stata una grande vittoria per i popoli nativi: la Corte interamericana dei diritti umani ha stabilito che l’Ecuador ha violato il diritto della comunità Sarayaku ad essere consultata, all’identità culturale e alla proprietà comune dei terreni. Tutto iniziò nel decennio scorso, quando una compagnia petrolifera venne autorizzata a introdursi nelle terre dei Sarayaku senza però informarli. La Corte ha giudicato lo stato ecuadoriano responsabile di aver posto a rischio la vita e l’integrità fisica della popolazione indigena a causa della collocazione, da parte della compagnia petrolifera, di 1400 chili di esplosivo sul loro territorio. Fernanda Doz Costa, ricercatrice sui diritti economici, sociali e culturali nelle Americhe di Amnesty International ha dichiarato: "Questa sentenza, che avrà conseguenze positive in tutto il continente americano, rende chiaro che gli stati…
di Emilio Garofalo Vivono nella regione amazzonica dell’Ecuador, nella provincia di Bobonaza. Sono circa 2mila. Guidati da un leader di popolo, che si chiama Jose Gualinga, i Sarayaku conducono l’esistenza nel pieno rispetto della libertà personale e della armonia sociale. Tutelano le ricchezze del loro territorio, un piccolo angolo della giungla orientale. Un paesaggio piatto, lussureggiante, dove grandi fiumi tagliano verdi pianure. E, in piena armonia biologica, convivono animali feroci e creature comuni. I Sarayaku salvaguardano se stessi, restando legati alle loro tradizioni, al loro stile di vita, non ponendo pure ostacoli alla diffusione di nuove culture ma tramandando, nel tempo, la filosofia storica della loro gente, con l’obiettivo di tutelarne l’identità. Vivono in pace. Così, da sempre, è stato. Sino a dieci anni fa. Nel 2002, infatti, la CGC, compagnia petrolifera…
di Emilio Garofalo La storia è fatta dagli uomini. E’ la linea del tempo che scorre sul selciato della esistenza umana e da questa dipende. Deve averlo capito molto bene il popolo ecuadoregno che si è ribellato, preoccupandosi di farlo sapere al mondo intero, al debito estero. E, scegliendo di non pagarlo, sta scrivendo ora pagine importanti di storia nazionale. Dopo l’Islanda, capace di insegnare alla Comunità internazionale il valore della democrazia partecipata e di interpretare la rivolta contro i poteri forti con il cambiamento radicale dell’architettura istituzionale, adesso è la volta dell’Ecuador: il presidente Rafael Correa ha annunciato in questi giorni che non ha nessuna intenzione di pagare un debito ritenuto iniquo e “contratto in modo illegittimo”. Per agire così, Correa si è barricato nella fortezza di una dettagliata…
di Emilio Garofalo In Ecuador, nell’area coperta dal verde manto della foresta amazzonica, si estende il parco dello Yasuni. Un paradiso in terra, vasto più di 900 chilometri quadrati. L’Unesco nel 1989 l’ha dichiarato “riserva della biosfera”. La qualifica dell’organizzazione mondiale è stata assegnata per salvaguardare, in quel piccolo, grande lembo di terra, la conservazione dell’ecosistema e per garantire una corretta gestione della riserva territoriale. Sepolta sotto la terra dello Yasuni giace una fortuna da 14miliardi di dollari: l’oro nero, il petrolio presente nelle viscere ecuadoregne, consentirebbe al governo di esportare centinaia di milioni di barili di greggio. L’utile sarebbe assicurato, ma al contempo anche una notevole perdita dal punto di vista ambientale. Le trivellazioni causerebbero, infatti, l’emissione di circa 400milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Una rasoiata mortale sulla…