Search Results for: Graziella Adwan

Cisgiordania, truppe d’occupazione razziano il villaggio di Beita

Siamo a Beita, un villaggio palestinese vicino a Nablus. Il 16 agosto 2013, alle 10 del mattino, le forze di occupazione israeliane lo invadono, bloccandone ogni via di uscita fino alle 19. Con l'uso di proiettili d'acciaio rivestiti di gomma e lacrimogeni, le truppe hanno obbligato gli abitanti ad evacuare il Paese per poter razziare all'interno delle loro abitazioni. Un ragazzino di quattordici anni è stato gravemente ferito ad una gamba, ma gli è stato impedito il trasporto in ospedale. Soccorso dal medico del villaggio, per altro senza mezzi a disposizione, sta rischiando l'amputazione dell'arto. Al suo arrivo in ospedale, in tarda notte, l'infezione si era già diffusa. I genitori non hanno voluto darci il suo nome, ma ci hanno detto che ringraziano Dio che almeno il loro figlio è vivo.…
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Pakistan, orrore per un nuovo reality: in palio ci sono bambini orfani

Siamo in Pakistan, dove l'orrore del terrorismo e della violenza sono pane quotidiano per la una popolazione; nel Paese, dove la i diritti umani sono sotto continuo attacco, si sta svolgendo il Ramadan. Nel mese dedicato al digiuno diurno e all'elemosina, anche le reti televisive modificano i loro palinsesti per deliziare le giornate dei pakistani che possono permettersi una televisione. Aamir Liaquat Hussain è un presentatore televisivo, molto famoso e amato dal pubblico, tanto da trasmettere il suo programma per sette ore consecutive, durante il mese di Ramadan. La trasmissione (una sorta di OK il prezzo è giusto, lo dice il titolo) mette a disposizione di coloro che più si avvicinano al prezzo reale, il bene in gioco, che in questo caso si tratta di bambini orfani. La notizia ha fatto…
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Torino: al via il Ramadan nella seconda moschea italiana

Il 6 luglio scorso è stata inaugurata a Torino, in via Genova nella zona Lingotto, la prima moschea (dopo quella di Roma a cui è affiliata) riconosciuta in modo ufficiale, come luogo di culto, dallo Stato italiano. All'evento erano presenti il console del Marocco, Abdel Aziz Ashak, i rappresentati delle diverse comunità islamiche ed il vice sindaco di Torino, Tom De Alessandri, il quale ha dichiarato: "Oggi si realizza qualcosa di importante in cui si onora l'articolo 8 della Costituzione, quello della libertà di culto. E si dà concretezza ad un processo di vera democrazia". Alle parole del vice sindaco hanno fatto seguito quelle di Elrhalmi Abdelrhami, rappresentante della Federazione Islamica: "La moschea non vuole essere solo luogo di culto, ma anche occasione di integrazione". La struttura nasce su di…
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Cisgiordania, verso la sentenza definitiva sulla famigerata “Firing zone 918”

DODICI VILLAGGI INTRAPPOLATI - La Firing Zone 918 è un'area militare chiusa e destinata alle manovre dell'esercito israeliano in Cisgiordania. La storia di questa zona nasce negli anni settanta, quando Israele decide di militarizzare l'area, rendendola "chiusa". Si tratta di una vasto territorio chiamato Mosafer Yatta situato al confine sud della Cisgiordania, lungo la Linea verde, in cui sono situati dodici villaggi palestinesi: Tuba, Al-Mufaraqah, Isfey, Maghayiz Al-Abeed, Al-Majaz, At-Tabhan, Al-Fakheit, Halaweh, Mizkes, Jinba, Kharouben e Sarura. Un totale di circa 1500 persone che Israele vuole forzatamente sfrattare perché definiti "residenti illegali". UNA STORIA FATTA DI SFRATTI, ESPULSIONI E RICORSI - Il braccio di ferro fra il governo israeliano e i residenti palestinesi inizia nel 1999, quando vengono forzatamente espulsi e molte proprietà distrutte. Gli abitanti presentarono una petizione all'Alta Corte…
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Cento palestinesi sfrattati e arrestati. “Hanno costruito su territori dei coloni”

Lunedì 17 giugno, le forze di polizia israeliane hanno arrestato un centinaio di palestinesi, dopo averli fatti uscire forzatamente dalle loro case, per "acquisto illegale di immobili ". Gli appartamenti costruiti a Shu'fat e a Beit Hanina, furono messi in vendita nei mesi scorsi ed acquistati da palestinesi residenti in Israele. L'irruzione ha portato all'arresto dei proprietari degli immobili con l'accusa di aver acquistato senza licenza di costruzione regolare e di trovarsi su di un terreno illegale. "Per terreno illegale", dicono le fonti, "si intende territorio su cui non possono essere costruite case destinate ai palestinesi ". Le persone arrestate e condotte nel carcere di al-Maskoubia, sono tuttora detenute ed obbligate a versare 800 shekel (circa 200 euro) di multa per acquisto illegale di immobili . Inoltre il giudice stabilirà…
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