La situazione dei rifugiati nel Regno nordafricano è considerata "potenzialmente esplosiva". Ma in bilico tra proclami governativi e orrori gestionali (si pensi a Ceuta e Melilla), l'instancabile lavoro delle ong sta producendo risultati incoraggianti In Marocco sono 6471 le persone che rientrano sotto il mandato dell’UNHCR: 4437 rifugiati e 2034 richiedenti asilo. Dati statistici aggiornati al mese scorso1 dietro cui si nascondono storie di individui provenienti principalmente da Siria (3058), Yemen (451) e Costa d’Avorio (279), assieme a Congo (166), Iraq (133) e Repubblica Centrafricana (109). Per quanto queste cifre non eguaglino quelle di altri Paesi dell’area MENA in rapporto alla popolazione nativa di ciascuno, esse offrono comunque il quadro di una situazione potenzialmente esplosiva che presenta sì molte sfide, ma anche diverse opportunità, secondo il Consiglio Nazionale dei Diritti…
Dodici grandi ong impegnate nella difesa della libertà d'espressione e dei diritti umani hanno scritto una lettera congiunta per sollecitare le autorità marocchine in modo da porre fine agli anni di prigione e molestie che il giornalista Ali Anouzla sta affrontando. Anouzla rischia di affrontare dai dieci ai trenta anni di carcere con l'accusa di aver sostenuto il terrorismo pubblicando un articolo sul sito web Lakome, ormai bandito, che conteneva un link a un articolo del quotidiano spagnolo El Pais, che a sua volta includeva un video pubblicato dalla branca magrebina di Al-Qaida. Secondo gli attivisti, le accuse contro il giornalista, che ora lavora come redattore capo dell'edizione araba del nuovo sito Lakome2, sono in realtà una rappresaglia per aver coperto il cosiddetto Daniel scandal, nel quale si accusa re Mohammed VI di aver graziato un pedofilo seriale spagnolo condannato…
Osservo intensamente la forza dell’oceano, i granelli di sabbia trasportati dal vento, i rifiuti oscillare nell’aria. Perdo parole, discorsi, chiudo gli occhi e guardo il cielo. Il suono delle onde sovrasta il tutto. Un microcosmo fatto di salsedine e lentezza. Riprendiamo il cammino verso il porto, lasciandoci alle spalle le imponenti scogliere. Qualche peschereccio solitario tenta invano di prendere il largo mentre Rachid continua a sfidare le onde, aspettando sulla riva umida la loro avanzata per poi correre via, allontanandosi di pochi metri. Al di là della sponda in cemento, dalle viscere della Medina, si innalza profonda la chiamata alla preghiera. La voce del muezzin si espande nell’atmosfera, trascinandoti in un modo arcaico, privo di barriere. È ormai sera. Io e Sebastian improvvisiamo innumerevoli partite a dama accompagnate da fiumi…
È stato approvato in Marocco un emendamento alla legge sulle nozze riparatrici, abolendo la possibilità per uno stupratore di evitare il carcere sposando la sua vittima. Questa prassi era finora attuata in conformità all'articolo 475 del codice penale marocchino. La decisione del Parlamento giunge a due anni dal suicidio di Amina el-Filali, una ragazza di 16 anni che si rifiutò di accettare un matrimonio "riparatore" con l'uomo che la stuprò. Il caso di Amina scosse la coscienza del popolo marocchino e l'opinione pubblica internazionale iniziò a chiedere con forza una modifica della legislazione. Il governo appoggiò l'idea e nel marzo del 2013 la Camera si espresse favorevolmente; in attesa di un'approvazione definitiva dell'emendamento, le organizzazioni per i diritti umani hanno continuato a fare pressione e sensibilizzazione. Hassiba Sahraoui, vice direttore di…
di Arianna Bureca - foto di Luca La Gamma Colorata. E viva. Se venisse chiesto di descrivere Marrakech questi probabilmente sarebbero i primi due aggettivi che verrebbero in mente, subito seguiti da ‘povera’ e ‘ricca’. Attributi contraddittori, come l’essenza della città. Quando parliamo di questo posto, infatti, parliamo di un luogo che va contro tempo e diventa multiculturale suo malgrado. Parliamo di una realtà che non fa caso al passare del tempo perché vive di cose semplici, facilmente reperibili e riproducibili. Vive di stoffe, spezie, perle, pelli e polli. Vive di whisky berbero e soprannomi, di musiche dalle cadenze vagamente ripetitive e colori. Tanti colori. Sono tinte vive, accese, piene, come la gente che abita le vie di questo mondo che sembra non sia consapevole dell’esistenza di un universo al…