E' di ieri sera l'immagine dell'artista Erdem Gunduz protestare in totale silenzio e rimanendo in piedi per otto ore, immobile, di fronte al Centro Culturale Ataturk in piazza Taksim. Nella notte circa 300 persone si sono unite a lui. Su Twitter l'hashtag #duranadam è circolata rapidamente e oggi anche Ankara e Izmir sono diventate teatro di questa pacifica e singolare modalità di resistenza passiva.
di Joshua Evangelista Sono stato a Istanbul tra i manifestanti di Taksim dopo aver trascorso due settimane in Iraq. Non ho avuto, fortunatamente, la possibilità di vedere come i media nostrani avessero affrontato le proteste in Turchia. Potete immaginare quanto sia stato traumatico il rientro in Italia, soprattutto appena mi sono reso conto del fastidioso vociare intorno a una protesta che i giornalisti hanno voluto a tutti i costi interpretare secondo i loro canoni, basati su semplicioneria e arroganza. Chiariamo alcuni punti: 1) Il popolo turco non è tutto contro Erdogan. Provate a girare tra le strade di Kayseri, Izmir o qualunque altra grande città. Poi fate lo stesso nei villaggi. Parlate con i lavoratori, con i conducenti di bus, con i camionisti, con i venditori ambulanti di frutta secca.…
Le migliaia di manifestanti che oggi hanno attraversato il ponte sul Bosforo che collega l’Asia all'Europa sono l’emblema della protesta che da ieri sta travolgendo il Governo turco. Tutto è partito dal Gezi Park di piazza Taksim, occupato lunedì notte da centinaia di giovani che protestavano contro l’abbattimento di 600 alberi deciso dal sindaco di Istanbul per fare posto ad un centro commerciale, appartamenti di lusso e una moschea. Gli ambientalisti, appoggiati dai cittadini della maggiore città turca, si sono mobilitati contestando la cementificazione selvaggia e lo smantellamento del patrimonio naturalistico in corso da anni nel Paese. Ne è un esempio il colossale progetto per la costruzione del terzo ponte sul Bosforo che prevede l’abbattimento di oltre un milione di alberi nelle colline intorno a Istanbul. Ieri le forze dell’ordine…