di Costanza Gallo Antefatti - A febbraio il gruppo armato islamista Boko Haram ha dato fuoco ad una scuola maschile uccidendo 29 persone. Il gruppo era già noto per aver ucciso più 4000 persone negli ultimi anni, e per averne disperse circa mezzo milione. 300 liceali scomparse - Per timore di altri attacchi è stato lanciato l'allarme, e tutte le scuole nel nord della Nigeria hanno chiuso. Tuttavia, una boarding school femminile a Chibok ha deciso di restare aperta in vista degli esami di fine anno. Il collegio, per alunne sia cristiane che musulmane, ospitava anche studentesse provenienti dalle regioni limitrofe le cui scuole avevano chiuso per via del pericolo. LEGGI ANCHE: “Boko Haram è contro l’Islam”: sei ragazze musulmane difendono il loro diritto allo studio La notte del 14 aprile le ragazze…
Malala Yousafzai in solidarietà con le oltre 200 liceali nigeriane sequestrate da Boko Haram per venderle come schiave. L'hashtag #BringBackOurGirls è diventato in pochissimo tempo ipervirale
La Nigeria vieta i matrimoni gay e annulla i diritti degli omosessuali con la promulgazione di una legge che ha suscitato ferme condanne da parte dell’opinione pubblica internazionale. Il testo della legge prevede pene fino a 14 anni di carcere per coloro che contraggono matrimonio omosessuale o unione civile all'estero e fino a 10 anni per chi rende pubblica la propria relazione omosessuale. Secondo il suo portavoce, il presidente Goodluck Jonathan ha firmato la legge, approvata lo scorso maggio all'unanimità dal parlamento, in quanto considerata coerente con il sentimento della maggioranza della popolazione nigeriana riguardo l’omosessualità. “Più del 90% dei nigeriani è contrario al matrimonio omosessuale. Per questo la legge è in linea col nostro credo culturale e religioso come popolo” ha dichiarato il portavoce ai cronisti. Contro la promulgazione…
Africa News ha intervistato Comrade Sunny Ofehe, fondatore e direttore della ong Hope for Niger Delta Campaign, da anni impegnata per le popolazioni del Delta del Niger. Quali sono i crimini di cui si è macchiata la multinazionale italiana del petrolio? Cosa cambierebbe per la popolazione locale un investimento importante, da parte dei paesi occidentali, sulle energie rinnovabili? Ofehe risponde alle domande di Piervincenzo Canale e polemizza sulle politiche di respingimento italiane: "Se investissero in maniera dignitosa sulla manodopera locale ora non ci sarebbe immigrazione di massa di nigeriani in Italia, che guarda caso sono quasi tutti di etnia Benin, quella degli abitanti del delta del Niger".
“Volevo dimostrare che non solo i ricchi possono avere delle belle idee ma che anche gli artigiani possono contribuire con i loro mezzi a migliorare la società”. Ed è con questo spirito di sfida che Ojo Obaniyi, artigiano nigeriano, ha deciso di sfruttare le sue capacità manuali per pubblicizzare l’attività di tessitore di rafia che pratica ormai da venti anni. Obani ha interamente rivestito il suo furgoncino senza lasciare scoperto alcun dettaglio. Ancora troppo presto per poter dire che gli affari siano migliorati ma di sicuro l’attenzione dei passanti è stata catturata.