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Tabbouleh (insalatona di bulgur e menta) – Qatar

La ricetta, originaria delle montagne della Siria e del Libano, è diventata diffusissima in tutta il Medio Oriente. Vi proponiamo la variante qatarina. Ingredienti per 4 persone: 1/2 tazza di grano bulgur 8 pomodori 6 scalogni 5 mazzetti di prezzemolo 2 mazzetti di menta fresca Succo di 6 limoni 12 cucchiai di olio d'oliva Sale q.b. Procedimento: Mettete a bagno il grano bulgur per 15 minuti in poca acqua tiepida con 1 cucchiaino di succo di limone. Scolate bene e asciugate in un canovaccio. Sbucciate e tagliate a dadi i pomodori, e tritate finemente gli scalogni, il prezzemolo e la menta. Unite tutti questi ingredienti con il bulgur in un piatto di portata. Cospargete con olio d'oliva e succo di limone, salate e lasciate riposare per almeno 2 ore. Prima di servire mescolate delicatamente, aggiungendo succo di limone o olio d'oliva, se necessario.
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Siria: la rivoluzione tradita e la cecità delle sinistre occidentali

Mostrandosi come unica alternativa alle fazioni islamiste, il regime di Assad è riuscito ad attirare il supporto di gruppi fascisti così come di movimenti di sinistra. Ai primi ha venduto la questione della lotta all'islamismo, e con i secondi ha giocato la carta del suo presunto anti-imperialismo. Lo scrittore siriano Yassin al-Haj Saleh destruttura alcuni dei preconcetti più comuni sulle dinamiche politiche e sociali che hanno portato al tradimento della rivoluzione siriana, criticando la solidarietà selettiva di certa sinistra internazionale e mostrando le radici della prospettiva eurocentrica di chi ha negato le rivendicazioni del popolo siriano.Intervista di Liam Hough (roarmag.org)* Nel 2013 ti sei trasferito a Ghouta, a nord-est di Damasco. Potresti parlare di come la rivoluzione stava prendendo forma sul terreno in questo periodo e in che modo hai…
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I venditori di morte non conoscono crisi

Il business delle armi non è mai stato così bene. Sebbene i paesi di Europa, Americhe e Africa comprino meno armi, l'aumento della domanda in Asia, Oceania e Medio Oriente è esorbitante. I cinque maggiori esportatori, che insieme rappresentano il 74% del volume totale del mercato, sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania. Il quadro tracciato dall'ultimo rapporto del Sipri, l'istituto internazionale sugli studi sulla pace con sede a Stoccolma, parla chiaro: nel mondo si vendono più armi rispetto a prima e questo flusso non ha alcuna intenzione di arrestarsi. Tra il periodo 2007-2011 e quello 2012-2016 il mercato è aumentato dell'8% raggiungendo valori record. Per individuare un'utenza equiparabile a quella attuale si deve tornare al 1990, quando c'era ancora l'Unione Sovietica. I grandi numeri asiatici Nel periodo preso in esame dall'Istituto, Asia e Oceania hanno aumentato…
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Un poeta nelle carceri di Assad

di Joshua Evangelista* Dalla "festa di benvenuto", la haflet al-istiqbal, inizia una lenta agonia che molto spesso porta alla morte. Il rapporto di Amnesty International racconta come si vive, e si muore, nelle carceri di Assad. Da decenni il regime siriano usa la tortura per stroncare gli oppositori, o presunti tali. Come è successo al poeta Faraj Bayrakdar, che ha passato quasi 14 anni dietro le sbarre, dal 1987 al 2000. «Tra un anno o due, dieci o venti la libertà si metterà la minigonna e mi accoglierà», scriveva in cella sul cartoncino delle sigarette, sperando di non essere visto dalle guardie. Oggi, rifugiato politico in Svezia, gira il mondo raccontando l'efferatezza del regime baathista, prima che la spettacolarizzazione della violenza plastica dei militanti dell'Isis renda definitivamente sopportabile le ingiustizie…
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Dalla lotta partigiana alla dittatura, il percorso dell’Eritrea di Afewerki

di Haji Jaber “L’Eritrea non ha bisogno della democrazia importata dall’Occidente, ma è capace di creare un suo modello di democrazia”. Questa era la risposta che aveva sempre ribattuto il presidente Isaias Afewerki, per ben due decenni, alla domanda sulla democrazia in Eritrea. Ultimamente però Afewerki ha dato una risposta diretta e ben diversa, che i suoi avversari politici hanno considerato la più sincera per la descrizione del suo governo sin dal 1991. Afewrki ha dichiarato, in un’intervista alla televisione di Stato, che “chi aspetta o si illude che ci sarà la democrazia in questo paese, sta vivendo sicuramente in un altro pianeta”. Ma gli eritrei hanno veramente bisogno di sentire ciò dal presidente che sta a capo dell’unico partito nel paese, e che – per ironia della sorte – si…
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