DI NICU BUCULEI lle elezioni parlamentari, nel dicembre scorso, la Romania ha avuto il suo momento “Brexit”. Oppure, se preferite, chiamatelo “momento Trump”. O addirittura peggio. Il Partito Social Democratico (PSD), profondamente radicato nel vecchio regime comunista, alleato del suo satellite ALDE, ha ottenuto una vittoria con largo margine, divulgando un programma politico populista e irrealistico. Tuttavia, la questione in oggetto non ruota intorno al populismo o alle politiche economiche, ma piuttosto alle questioni penali del partito. Molti dei loro rappresentanti di spicco hanno problemi legali: alcuni sono sotto indagine per reati di corruzione e verso altri sono state indette cause, ancora in corso, per gli stessi motivi. Il problema raggiunge la cima stessa del partito: Liviu Dragnea, presidente del PSD, è stato riconosciuto colpevole di frode elettorale ed è stato quindi…
di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @paganodritto) Mentre le vecchie autorità di Tripoli tentano di recuperare il terreno perduto occupando un hotel della Capitale che funge anche da palazzo governativo, a Est le autorità civili, ma soprattutto militari, di Tobruk sembrano consolidare la propria presa sul territorio e rivitalizzare le relazioni internazionali: merito, questo, di una gestione intelligente dei successi permessi dalle armi, di alcune figure politiche chiave e di una gestione della questione sicurezza che alcuni osservatori giudicano salda. Ma tutto questo non può nascondere anche alcuni aspetti negativi dell'intera faccenda. For many key players in #Libya, main q no longer whether you're pro/anti/ambivalent re unity govt but pro/anti/willing to do deal w/ Hiftar — Mary Fitzgerald (@MaryFitzger) 6 ottobre 2016 Nella tarda serata del 14 ottobre 2016 Tripoli ha…
di Alessandro Pagano Dritto - Twitter: @paganodritto Al vertice di New York del 22 settembre 2016 la Libia potrebbe presentarsi con un assetto interno cambiato dagli eventi più recenti e all'esplicita ricerca di un nuovo equilibrio: la conquista dei terminali petroliferi centrali da parte di Khalifa Hafter e la nuova presenza ufficiale italiana a Misurata mettono entrambe sotto pressione il Consiglio Presidenziale di Tripoli. Come riferito dallo stesso inviato delle Nazioni Unite in Libia Martin Kobler, il 22 settembre 2016 vi sarà a New York un nuovo vertice internazionale sulla Libia: i precedenti sono stati quelli di Roma e Vienna, rispettivamente nel dicembre 2015 e nel maggio 2016. Intorno alla metà del mese, almeno due eventi hanno segnato un nuovo stadio della situazione interna, l'uno, e internazionale, l'altro,…
di Alessandro Pagano Dritto - @paganodritto L'accordo siglato il 29 luglio 2016 a Ras Lanuf tra le PFG di Ibrahim Jathran e il Consiglio Presidenziale cementifica in tutta probabilità l'alleanza tra i due alleati, che da militari passano ora a essere anche economici. Ma la poca chiarezza dell'accordo stesso e soprattutto l'opposizione della compagnia petrolifera di Stato potrebbe trasformare il supposto vantaggio in un problema: il rischio potrebbe essere addirittura il disconoscimento del Consiglio stesso da parte della maggiore realtà economica libica. Il 29 luglio 2016 la cittadina portuale di Ras Lanuf è stata lo scenario di un accordo economico tra il Consiglio Presidenziale di Tripoli, rappresentato nell'occasione dal viceministro Mussa al Koni, e il gruppo militare delle Petroleum Facilities' Guards (Guardie delle Strutture Petrolifere, PFG) al comando…
di Yeghia Tashjian - Nasawiya* L'International Rescue Committee ha identificato tre sfide principali che le donne siriane rifugiate stanno affrontando in Libano: molestie e sfruttamento sessuale, l'aumento della violenza domestica (dando la sgradevole sensazione di non essere sicure a casa propria) e matrimoni forzati e precoci. Le organizzazioni internazionali e locali stanno facendo del loro meglio per superare queste situazioni, ma c'è ancora molto da fare. Le siriane in Libano rischiano di essere molestate ogni giorno, quando vanno a comprare il pane, quando passeggiano per strada, quando vanno a scuola e persino quando vanno nei bagni dei campi profughi. Sembrerebbe che il sovraffollamento dei campi e la mancanza di privacy per le donne (che non hanno accesso a bagni e docce separati) siano alcune delle ragioni di questa situazione. Molestie e sfruttamento…