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L’arcobaleno insanguinato. Violenza xenofoba in Sud Africa

Gli effetti dell’apartheid e del colonialismo sono ancora del tutto presenti in larga parte delle società africane: il senso di marginalizzazione, l'inferiorizzazione di sé e dell'altro, la rigidità di schemi che spingono a percepirsi come estranei al proprio stesso Stato-nazione, l’aggressività di un modello di sviluppo economico che ha accentuato gli squilibri, i danni ambientali e l’esproprio delle terre, insieme allo stesso sistema di cooperazione internazionale che, al di là della riproposizione di paradigmi top-down, non è stato in grado di fornire risposte efficaci al problema della povertà, sono elementi che agiscono sulla vita quotidiana e producono distacco, sgretolamento, sfiducia. di Giovanni Gugg Negli ultimi anni al tema della violenza di massa sono state dedicate numerose analisi e riflessioni, ciascuna volta ad illuminare differenti aspetti di una realtà complessa e…
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Dodici pensieri sulla liberazione di Vanessa e Greta

Bufale, complottismo, ingiurie, offese alle famiglie, false notizie diffuse da vicepresidenti del Senato. Ma anche presidenti dell'Ordine dei giornalisti riciclatisi in conduttori di Voyager, con tanto di autorevoli canzonature da parte di chi, di rapimenti e riscatti, ne capisce davvero. La liberazione di Vanessa e Greta, come era assolutamente prevedibile, ha scatenato i commentatori sui social network e dato adito anche alle più basse e infondate insinuazioni. E se si leggiamo interventi competenti come quelli dei cooperanti internazionali che sono contrari agli aiuti fai da te o quelli di chi si chiede se è lecito finanziare il terrorismo attraverso il pagamento dei riscatti, la maggior parte dei commenti critici letti sui social network sono offese personali e denigrazioni. In mezzo a questo mare magnum, ci sono stati alcuni interventi degni di nota che, meglio…
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Rivedere il trattato di Schengen? Ecco come funziona la libera circolazione europea

A seguito degli attacchi terroristici che hanno scosso la Francia e l’Occidente intero, diversi cori si sono levati contro il trattato di Schengen. Il primo a mettere in discussione la convenzione garante della libera circolazione dei cittadini che risiedono nei paesi aderenti è stato il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve, cui hanno subito fatto eco la Spagna e movimenti di estrema destra come Lega Nord e Front National. "Bisogna valutare possibili modifiche al sistema Schengen - ha dichiarato il ministro francese - per lottare contro il terrorismo". Pronta la risposta di Renzi e Merkel che hanno escluso modifiche. Anche il ministro degli Interni italiano Angelino Alfano ha dichiarato che “il trattato di Schengen è una grande conquista di libertà, non si può regalare ai terroristi il successo di tornare…
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Cooperazione Ue-Corno d’Africa, “Non frontiere, ma ponti”

foto di Monica Ranieri Un’Europa che non alza muri ma costruisce ponti. È questo il messaggio che è stato lanciato venerdì 28 novembre a Roma, con una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati per presentare la campagna “Giustizia per i nuovi desaparecidos”. Il progetto ha l’obbiettivo di denunciare le continue morti e sparizioni di migranti nell’area mediterranea, ricostruire la verità, sanzionare i responsabili e rendere giustizia a vittime e familiari. Tutto questo in occasione del Processo di Khartoum (EU-Horn of Africa Migration Route Initiative – HoAMRI) la cui Conferenza Ministeriale di lancio si è tenuta nello stesso giorno in grande segreto presso l’NH Midas Hotel. Davanti a Palazzo Montecitorio, anche una manifestazione organizzata da “Italians for Darfur” per denunciare lo stupro di massa di 210 donne in Darfur e…
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“Alhamdulilah”, storie di fuga e di rifugiati

di Alessandro Pagano Dritto Dal 17 febbraio al 23 ottobre 2011 otto mesi di guerra civile ponevano fine, in Libia, alla quarantennale guida del Colonnello Muammar Gheddafi. Vinceva la guerra il fronte variegato dei ribelli, il cui rappresentante ufficiale era il Consiglio Nazionale Transitorio (National Transitional Council, NTC). Otto mesi di guerra civile, quelli, che oltre ad un altissimo numero di morti provocarono anche un numero elevato di rifugiati; nei paesi africani limitrofi ma anche, attraversato il Mediterraneo, in Europa. E il lembo più vicino di Europa per molti furono allora l’Italia, la Sicilia, l’isola di Lampedusa. Già il 12 febbraio 2011, sull’onda degli eventi tunisini che di poco precedettero quelli libici, il governo italiano dichiarò uno Stato di emergenza nel territorio nazionale in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai…
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