Le morti dei profughi afgani che non interessano ai media
di Riccardo Bottazzo Venezia - E’ successo ancora. E anche questa volta era un profugo fuggito dall’Afghanistan. Lo ha trovato un camionista bulgaro. Il cadavere era rannicchiato dentro il portellone posteriore del suo autoarticolato, in fondo alla stiva del traghetto greco Kriti II salpato da Igoumenitsa. Aveva 23 anni. E anche lui, secondo il referto del medico del porto di Venezia, è morto per soffocamento. Proprio come Alì, poco più di un mese fa. Anche lui morto asfissiato in fondo alla stiva, dentro il cassone del tir dove si era nascosto. Aveva la testa infilata in un sacchetto di plastica. Assassinato dalla frontiera. Proprio come il piccolo Zaher, travolto con il suo quaderno di poesie in tasca dalle ruote di un camion in manovra mentre cercava di fuggire dalla polizia…