Bertita Càceres nel segno della madre: “Svegliamoci, umanità”
di Riccardo Bottazzo Porta un nome pesante, Berta Cáceres. Lo stesso nome di sua madre, uccisa con otto colpi di pistola dopo averle spezzato braccia e gambe per aver difeso la sua comunità indigena honduregna dalla devastazione procurata dalla privatizzazione dell’acqua e dalla realizzazione di una diga. Lo stesso nome di sua nonna, anch’essa attivista per i diritti civili e l’ambiente, e prima sindaca donna dell’Honduras. “È una tradizione di famiglia. Lo facciamo per ricordarci che le battaglie proseguono anche dopo di noi e che non ci si deve fermare. Mai”. Ho incontrato Bertita a Ferrara, in occasione del festival…