Essere rifugiati in Israele. Tra prigioni nel deserto e discriminazioni religiose
Nel cuore del deserto del Negev, circondato da chilometri di aridità e siccità, sorge il Centro di Detenzione Holot per richiedenti asilo. Maawiya Mohammed Adam, un sudanese di 28 anni che è entrato in Israele nel 2008 per fuggire dalla guerra civile del proprio paese, è stato detenuto a Holot per gli scorsi sei mesi. "Per i non ebrei", dice Adam, "cercare asilo nello Stato Ebraico è una cattiva idea". “Se io fossi stato un ebreo, ora starei in ottime condizioni e Israele mi riconoscerebbe lo status che merito. Ma siccome sono musulmano e nero, la mia sorte è sofferenza",…