Quando Gabriel Garcìa Màrquez intervistò Pablo Neruda
1971, biblioteca privata in un appartamento parigino. L'ospite è seduto, rilassato e con le gambe incrociate, su una poltrona. Impassibile, forse per la sua avversione alle interviste. Il padrone di casa, l'intervistato, 48 ore prima ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. I due parlano di letteratura con una certa competenza: il primo è nel punto più alto della sua carriera narrativa grazie al successo mondiale di Cent'anni di solitudine, l'altro è stato appena premiato per la sua poetica. Un Nobel quasi "condiviso", quello tra Gabriel Garcìa Màrquez e Pablo Neruda, con una distanza di appena undici anni. In…