GINEVRA - Tra il marzo 2011 e la fine di aprile 2013 le vittime del conflitto in Siria sarebbero state 92.901. Sono i dati forniti oggi a Ginevra dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite sui diritti umani durante la presentazione di un rapporto dedicato al conflitto siriano. "Il numero di omicidi continua a crescere a ritmi incredibilmente elevati”, ha commentato l’Alto commissario Navi Pillay durante la presentazione del rapporto. Le vittime sarebbero sottostimate. L'ultimo studio, che aggiorna il precedente dato di circa 60 mila morti documentate fino al 30 novembre 2012, si è basato su un elenco combinato di 263.055 vittime segnalate…
Facevano irruzione nelle case dei civili. Talvolta in tre, altre volte erano anche di più, gruppi da cinque, sei persone: sfondate le porte d’ingresso delle abitazioni, si lasciavano andare a stupri e violenze di gruppo, accanendosi su donne e bambine. I soldati congolesi, stando all’ultimo rapporto dell’Ufficio Diritti Umani Onu pubblicato lo scorso mercoledì, si sarebbero macchiati di crimini terribili quali “stupri di massa, uccisioni, esecuzioni arbitrarie e vasti saccheggi” mentre fuggivano dai ribelli M23. I fatti risalgono allo scorso novembre, a seguito della cacciata dei soldati da Goma. A subire il passaggio devastante delle truppe, alcuni distretti della Repubblica Democratica…
E’ stato approvato dall’assemblea generale dell’Onu il primo trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali. 154 i voti favorevoli , tre contrari (Siria, Corea del Nord e Iran) e 23 astenuti, fra cui la Russia, Cuba, Venezuela e Bolivia. Il trattato è il primo testo di rilievo sul disarmo, relativo alle armi classiche. Tra i promotori Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Il via libera da parte degli Usa è arrivato grazie all’intervento di Barack Obama. Contrari invece Siria, Corea del Nord e Iran, gli stessi Paesi che la settimana scorsa hanno bloccato il via libera unanime, per alzata di…
Sabato 16 marzo 131 Paesi su 198 hanno firmato la Carta che chiede la protezione, promozione di diritti umani e libertà fondamentali per le donne e le bambine. Il documento dell’Onu era stato contestato nei giorni scorsi sia dai Fratelli musulmani egiziani, sia dal mondo islamico del web, che chiedevano ai Paesi musulmani la bocciatura della documento contenente “articoli contro l’Islam e la sunna, che porteranno al sabotaggio della morale musulmana e alla demolizione della famiglia”. Non sono servite le proteste, Mervat Tallawy, capo della delegazione egiziana, ha firmato immediatamente il testo. “Credo nella causa delle donne – ha dichiarato…