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Hafez Omar, il designer dello sciopero della fame

Hafez Omar, il designer dello sciopero della fame

Abbiamo intervistato Hafez Omar, designer di Ramallah e creatore del simbolo di PalHunger (in solidarietà ai palestinesi detenuti da Israele che hanno deciso di intraprendere uno sciopero della fame). In poche ore milioni di persone in tutto il mondo hanno usato come foto profilo Facebook il logo da lui creato. Omar come mai hai scelto proprio questo simbolo e questo colore? Cosa c'è alla base del logo? Il logo testimonia la realtà quotidiana dei prigionieri: il colore ocra è lo stesso degli indumenti che il Servizio Carcerario Israeliano (Sci) impone ai detenuti; anche le scritte sul petto sono quelle dello…
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Hamas: “Ebraico nelle scuole di Gaza, per capire la loro cultura”

Hamas: “Ebraico nelle scuole di Gaza, per capire la loro cultura”

Da settembre alcune scuole di Gaza (circa venti su centottanta) torneranno a insegnare agli studenti la lingua ebraica dopo che nel 2007 l'insegnamento era stato abolito. L'iniziativa è sorta per volontà di Hamas. L'ebraico andrà quindi ad affiancarsi all'inglese come seconda lingua straniera sostituendo francese e tedesco (che per i gazani, i cui spostamenti all'estero sono estremamente difficili, appaiono oggi poco utili). Il direttore generale del ministero dell'Istruzione di Hamas, Mahmud Matar, ha dichiarato così motivato la decisione: "Attraverso lo studio dell'ebraico possiamo comprendere meglio la struttura della società israeliana, comprendere come essi pensano. Vogliamo insegnare agli studenti l'idioma del nemico".…
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Israele rifiuta asilo a un palestinese gay: “Rischio la vita!”

Israele rifiuta asilo a un palestinese gay: “Rischio la vita!”

Ha chiesto asilo alla Corte Suprema israeliana. Un palestinese omosessuale si è rivolto allo Stato ebraico dichiarando che, in caso di espulsione nei Territori Occupati, rischierebbe la sua vita. All'uomo, da circa dieci anni insieme a un compagno israeliano, è stata già rifiutata dal ministro dell'Interno Eli Yishal la richiesta di residenza, nonostante a questa fosse allegata un'indicazione di "speciali circostanze umanitarie". Ora, senza residenza, rischia l'espulsione nei Territori Occupati (dove l'omosessualità è considerata "devianza morale") con conseguenti possibili pericoli di ritorsioni. Musulmano originario di Nablus, l'uomo è cresciuto in Israele e da una decina d'anni vive a Tel Aviv. Nella richiesta alla…
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Israele, 1600 palestinesi imprigionati in sciopero della fame. Si teme per la loro salute

Israele, 1600 palestinesi imprigionati in sciopero della fame. Si teme per la loro salute

Continua ad essere rinnovato, con fermezza, lo sciopero della fame che dalla metà di aprile coinvolge circa 1.600 palestinesi detenuti in Israele per reati legati all'Intifada. Tra questi, stando alla stampa palestinese, due reclusi sono in condizioni di salute che destano molta preoccupazione. Altri dieci sono stati ricoverati nei giorni scorsi. La situazione preoccupa anche la stampa israeliana: il quotidiano Yediot Ahronot afferma che la situazione è esplosiva e che rischia di uscire di controllo qualora uno dei detenuti dovesse morire. In un comunicato diffuso la scorsa notte (citato stamane con grande evidenza dalla stampa nei Territori), i dirigenti della…
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I supermercati britannici che boicottano i prodotti israeliani fatti in Cisgiordania

I supermercati britannici che boicottano i prodotti israeliani fatti in Cisgiordania

Boicottaggio delle aziende agricole israeliane con produzione anche negli insediamenti cisgiordani. E' quanto si appresta a fare, secondo il quotidiano israeliano Haaretz , Co-op, una delle principali catene di supermercati britannici.  Sebbene da alcuni anni ormai i rivenditori britannici si avvalgono di una differente etichettatura per i prodotti coltivati ​​o fabbricati in insediamenti, questo sarebbe il primo caso di boicottaggio da parte di grande azienda di distribuzione. La Co-op, infatti, rappresenta la quinta catena di supermercati britannici. Le aziende che saranno maggiormente colpite dallo stop ad ogni rapporto con chi produce i propri prodotti all'esterno della «linea verde» saranno tre: Agrexco, Mehadrin e Arava. La compagnia precisa però che non…
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