Cina e censura, il caso dell’editoriale modificato che diventa elogio del governo
dalla nostra corrispondente a Pechino Natina Balzano Qualche giorno fa, la notizia del mancato rinnovo del visto cinese a Chris Buckley (si tratta in realtà solo di un ritardo, che potrebbe effettivamente risolversi nell’espulsione dal Paese) aveva indignato i lettori di tutto il mondo. Il corrispondente del New York Times si era reso “colpevole” di aver realizzato un’inchiesta sul giro di affari che ruota intorno alla famiglia dell’ex premier cinese Wen Jiabao: nonostante la portavoce del Ministero degli Esteri, Hua Chunying, avesse negato qualsiasi corrispondenza tra i due episodi, era forte la sensazione di una “rappresaglia” ai danni del giornalista…