“Battle of Homs”, un rap iraniano per il popolo siriano
di Nicola Casile Quella che è stata definita come “primavera araba”, cominciata in Tunisia alla fine del 2010 e poi propagatasi attraverso le piazze di Egitto, Libia, Yemen e altri paesi non può considerarsi affatto conclusa. E viste le vicende dell’ultimo anno, tra guerre e repressioni violente, risulta anche difficile continuare a parlare di primavera. Non tutti i regimi sono disposti ad abdicare, e non sempre l’insurrezione popolare, più o meno unitaria e più o meno spontanea, riesce a scalzare i vecchi governi autoritari per ripartire con la costruzione di idee e prospettive nuove. Prendiamo il caso della Siria, ad…