"E’ come un pezzo di carne nelle mani di molti macellai che la stanno affettando con lame affilate”. E’ la Siria, nelle parole di un ingegnere che da Damasco ha trovato rifugio in Libano. Qui l’antropologa Rochelle Davis e la sua equipe hanno raccolto la sua testimonianza nell’ambito di una ricerca su una parte degli oltre due milioni di persone, quasi 40% della popolazione siriana, costrette ad abbandonare la propria terra. Ad oggi, sono infatti 2.301.925 i rifugiati che in condizioni diverse, spesso proibitive, hanno trovato accoglienza in prevalenza nelle regioni confinanti di Libano, Giordania, Turchia, Egitto ed Iraq: le…
Incontro Golan Haji, poeta curdo siriano, a Bari, dove è stato invitato per presentare la sua raccolta di poesie “L’autunno qui, è magico e immenso”, edita da “Il Sirente”. Ho il libro tra le mani e lo sguardo continua a soffermarsi su alcuni versi che avevo sottolineato leggendolo. “La mia ombra, appena calpestata/ si ripara sotto di me/ e le mie parole/che sono il mio deserto e mi fan male/si accampano intorno a me”. L’espressione degli occhi di Haji mentre mi racconta della Siria, dei diritti del popolo curdo, e del suo muoversi lungo ed oltre i confini delle scritture…
Vincitrice del premio Anna Politkovskaja e di quello Sakharov del Parlamento europeo, l'avvocatessa e attivista per i diritti umani Razan Zaitouneh è stata arrestata oggi. Si trovava nella periferia di Damasco insieme ad altri membri del Centro di documentazione delle violazioni in Siria. Da oltre due anni la 36enne Razan lavorava e risiedeva (nella totale clandestinità) a Duma, sobborgo a nord di Damasco. Suo marito invece era stato già arrestato all'inizio della repressione, nel 2011. Laureata in legge nel 1999, Razan ha iniziato a lavorare come avvocatessa nel 2001; nello stesso anno è entrata a far parte di un team di legali impegnati nella…
"Il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti". Così Reporters Senza Frontiere, nel suo ultimo rapporto, definisce la Siria. Se la stampa era già dal 2011 l'obiettivo principale del regime e degli squadroni ad esso connessi, ora c'è un'altra realtà di cui gli operatori dell'informazione in Siria devono tenere conto: le bande armate di matrice islamista. "Se denunciano gli abusi a voce alta devono affrontare ritorsioni, se invece non lo fanno rischiano di sparire per i cui i media siriani hanno scelto la prima opzione. Nonostante intimidazioni e minacce, i media liberi siriani si stanno unendo ed oggi per la prima…