Boicottare Israele e farsi eliminare da una competizione sportiva come forma di protesta. È successo ai mondiali di scherma in svolgimento in questi giorni a Catania. Un’atleta tunisina, Sarra Besbes, si è rifiutata di gareggiare contro l’israeliana Noam Mills. La tunisina è salita in pedana, ma è rimasta immobile non rispondendo alle stoccate dell’avversaria. Sembra che il boicottaggio della Besbes sia stato un gesto ordinato dalla federazione tunisina e non il frutto di una iniziativa personale dell’atleta.
Un episodio simile già era avvenuto nei giorni precedenti. Uno schermidore iraniano, Sayyad Ghanbari Hamad, si è ritrovato nel girone di qualificazione l’israeliano Tomer Or e si è ritirato senza gareggiare, non solo con lui, ma anche con tutti gli altri avversari. Non sono episodi nuovi. Già in passato ci sono stati atleti arabi che si sono rifiutati di gareggiare contro rappresentati di Israele. Ma l’episodio che ha coinvolto l’atleta tunisina ha destato preoccupazione soprattutto per quelle che saranno le olimpiadi di Londra 2012.
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