I ritratti del potere – Nicolas Sarközy

Il secondo appuntamento con “I ritratti del potere” è con Nicolas Sarkozy. Se vi siete persi la biografia canzonatoria di Ahmadinejad potete trovarla qui.

testo di Valentina Severin – immagini di Andrea Gatti (potete accedere ad altre sue produzioni su agatti.comdigitalportraits.biz)


Nicolas Paul Stéphane Sarközy de Nagy-Bocsa, Sarko per gli amici, nasce il 28 gennaio 1955 a Parigi. Il padre, Pál István Ernő Sárközy de Nagy-Bócsa, un aristocratico ungherese naturalizzato francese, lascia la moglie, Andrée Jeanne “Dadu” Mallah, e vola negli Stati Uniti dove si risposa. Il piccolo Sarko e i fratelli Guillaume e François crescono quindi con la madre, figlia di un medico ebreo safardita di Salonicco, poi convertito al cristianesimo.

STUDI ED ESORDI IN POLITICA – Nicolas, a differenza dei fratelli che intraprendono le carriere di imprenditore (Guillaume) e di pediatra (François), decide di percorrere la strada forense, laureandosi in legge, specializzandosi in diritto privato, e prendendo una laurea in scienze politiche all’Università di Paris X – Nanterre. Trascinato dall’euforia universitaria, Sarko decide di continuare gli studi allo Institut d’études politiques de Paris, ma non riesce a ottenere il diploma di perfezionamento a causa di qualche problemino di troppo con la lingua inglese. Diventa comunque avvocato nel 1981 e per risollevare un po’ il suo ego, nel 1974 si butta in politica. Due anni dopo lo vediamo nel partito neo-gollista fondato da Jacques Chirac, il Raggruppamento per la Repubblica (RPR), e nel 1983 viene nominato sindaco di Neuilly-sur-Seine.

Nel corso della sua carriera politica, Nicolas raccoglie, in patria e all’estero, tante onorificenze da suscitare l’invidia del Cavaliere più famoso del mondo: Gran Maestro e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore e Gran Maestro de l’Ordre national du mérite; Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine del Bagno, Commendatore dell’Ordine di Leopoldo, Cavaliere di I classe dell’Ordine della Stara Planina, Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila d’Oro e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Carlo III.

MATRIMONI – Pur essendo cresciuto con mammà, il piccolo Sarko non smentisce il nobile sangue paterno e nel 1982 dà il via alla sua serie di matrimoni, sposando Marie-Dominique Culioli, che lo rende fiero papà di Pierre, nel 1985, e di Jean, nel 1986. Ma poiché l’amore è eterno finché dura, nel 1996 Sarko convola nuovamente a nozze, questa volta con Cécilia Ciganer-Albéniz. Nuova moglie, nuovo figlio: nel 1997 nasce Louis. Con Cecilia, donna di ferro, Sarko sembra trovare un po’ di stabilità e può concentrarsi con dedizione e serietà sulla politica.

SARKO E CHIRAC – Accortosi che il ruolo di sindaco di Neuilly-sur-Seine non si addice a un uomo della sua statura, prova a racimolare qualche carica ministeriale qua e là. Nel 1995 ha la brillante idea di appoggiare Édouard Balladur, in competizione con Jacques Chirac nella corsa all’Eliseo. Il sagace Sarko, però, fa male i conti e sostiene in candidato sbagliato: infatti vince il leader del suo partito, Chirac, che per ringraziare Sarko lo tiene fuori dal proprio governo, nominando Primo Ministro Alain Juppé. Per rifarsi, Nicolas appoggia incondizionatamente Chirac nelle presidenziali del 2002, tutti i suoi sforzi sono vani. Il Presidente riconfermato, infatti, gli nega il premierato, preferendogli Jean-Pierre Raffarin, che però si dimostra magnanimo e gli assegna altri incarichi.

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OPERE – Avvocato di successo e fine politico, Nicolas non manca di fare conoscere al mondo il proprio pensiero, scrivendo numerosi saggi tradotti persino in italiano. In La République, les religions, l’espérance, del 2004, affronta lo spinoso argomento del posto delle religioni nella vita francese, auspicando “una laicità aperta e pacificata, in cui ciascuno possa vivere la propria speranza e partecipare alla costruzione della società democratica”. Riflessione che, verosimilmente, ha ispirato la sua decisione successiva di vietare l’esibizione i pubblico di simboli religiosi, primo fra tutti il velo islamico. Il Sarko scrittore è anche autore di una raffinata biografia dell’integerrimo uomo politico conservatore Georges Mandel, assassinato dai miliziani su ordine dei nazisti nel 1944.

ELISEO, FINALMENTE – Nel 2004, però, il piccolo grande Sarko ottiene la sua rivincita, diventando leader di un partito neo-gollista tutto suo, l’Unione per un Movimento Popolare, nato dal matrimonio tra il RPR e l’Unione per la Democrazia Francese. E come candidato dell’UMP, nel 2007 Super Sarko riesce finalmente a ottenere la vittoria delle vittorie: l’elezione alla presidenza francese. Battendo al ballottaggio con il 53,06% dei voti la candidata del Partito Socialista Ségolène Royal, Nicolas Sarkozy sale all’Eliseo.

LA POLITICA – Sin dai primi giorni da Presidente, Sarko si distingue per la sua originalità e promette una politica di rottura. Tra un litigio e un altro con la moglie Cecilia, dimostra la propria apertura mentale affidando ministeri anche a personalità dell’area socialista, proponendo la candidatura di Dominique Strauss-Kahn alla presidenza del Fondo Monetario Internazionale e assegnando sette ministeri su quindici a donne, per le quali, ormai è risaputo, ha sempre nutrito molta stima. Rompe anche con la linea data da Chirac alla politica estera, improvvisandosi amante del Made in U.S.A., tant’è che i francesi cominciano a chiamarlo “l’Americano”. E cominciano anche ad imitarlo, affascinati dalla sua voce gutturale e dai suoi svariati tic.

Novello Napoleone, cui somiglia per la statura morale, Super Sarko non perde tempo e comincia a frequentare con una certa assiduità i programmi televisivi, rilasciando lunghe e illuminanti interviste. E per mettere le cose in chiaro assicura che, diversamente da quanto avvenuto in occasione delle elezioni precedenti, fintanto che sarà Presidente non ci saranno amnistie, grazie collettive o porcherie simili, né per i detenuti e tanto meno per gli automobilisti multati. A ciascuno ciò che si merita: a lui l’Eliseo, alla “racaille” (feccia) le sbarre.

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Campione di modestia, il 9 luglio 2007, a neanche due mesi dall’insediamento, si autoinvita alla riunione Ecofin, che raduna i ministri dell’economia dell’eurogruppo, per trattare di persona un rientro meno immediato della Francia nei severissimi parametri di Maastricht.

IL PRIMO SCIOPERO GENERALE – Mentre sale la tensione tra le mura domestiche, anche il popolo gli dà filo da torcere. Nel novembre 2007 la Francia è messa sottosopra dal più grande sciopero dal 1995: il blocco di treni, metropolitane e tram getta nel caos numerose città, per protestare contro la proposta del giovane Governo di riformare alcuni regimi pensionistici, innalzando gli anni di contributi necessari alla pensione da 37,5 a 40 per una serie di categorie del cosiddetto “regime speciale”. Il trattamento interessa circa un milione e mezzo di persone, tra le file delle ferrovie, della rete di trasporto urbano parigino e delle aziende energetiche.

“SUPER SARKO” – La sua iperattività, in campo sentimentale e non, gli fa presto guadagnare il soprannome di “Super Sarko” e, poco dopo, quello di “Nuovo Berlusconi”. Nomen homen, Sarko si lancia subito nell’impresa della riforma costituzionale, approvata di misura nel 2008, e più di recente nel settore televisivo. A inizio del 2011, infatti, avanza alcune proposte, quali la sparizione della pubblicità dai canali pubblici, compensata con la tassazione degli utili delle tv private, e la creazione di un unico grande canale all-news francese, con il quale rimpiazzare France 24 e TV5. Nel frattempo raccomanda qua e là il figlio Jean, che segue le orme politiche e procreative di papà, si occupa degli affari della suocera e fa licenziare due giornalisti del Journal du Dimanche, rei di aver spifferato ai quattro venti i suoi presunti tradimenti.

TERZO MATRIMONIO – A catalizzare l’attenzione del popolo francese e non, però, è soprattutto la fine del suo matrimonio con Cecilia. I giornali d’oltralpe sprecano fiumi di inchiostro nella cronaca del burrascoso epilogo dell’idillio presidenziale e l’inquilino dell’Eliseo arriva addirittura a perdere il suo serafico sorriso nel corso di un’intervista alla trasmissione americana 60 Minutes, perdendo le staffe.

Ma Super Sarko si riprende in fretta e sceglie una nuova compagna degna della sua statura, la modella-cantautrice italiana Carla Bruni. E Nicolas, dopo l’uscita allo scoperto in Giordania della coppia, a Natale 2007, torna protagonista assoluto delle copertine di giornali e telegiornali, mentre in libreria escono le piccanti confessioni della ex moglie Cécilia. Il 2 febbraio 2008, Carlà diventa ufficialmente Prèmiere Dame di Francia: cestina tacchi alti, minigonne e scollature e segue il suo Super Sarko infilata in castigati tailleur e mortificanti ballerine. Durante l’estate del 2011, la coppia presidenziale torna a far parlare di sé con l’arrivo del quarto baby Sarkozy. Maschio? Femmina? Uno, due, tre gemelli? Per mesi tengono il mondo sulle spine. A ottobre, dopo settimane di ricovero in una clinica super blindata, Carlà dà alla luce Giulia, quartogenita del suo prolifico marito.

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SARKO E ANGELA – Tra divorzio, matrimonio e nuova paternità, Super Sarko ha trovato anche il tempo di occuparsi degli affari altri, battendo i piedi per intervenire in Libia, ridendo in pubblico con Angela Merkel del (ex) Presidente del Consiglio italiano e, da ultimo, offrendosi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come mediatore per sbloccare l’affaire Monti. Nonostante le allegre risate, però, con la cancelliera teutonica non è tutto rose e fiori come sembra. Fedele al suo appellativo di “Nuovo Berlusconi”, Nicolas si è lasciato sfuggire qualche apprezzamento di troppo sulla linea della collega, che chiama amorevolmente “la Boche” (“la Crucca”): “Elle dit qu’elle est au régime… et se ressert de fromage” (“dice che è a dieta, ma si riempie di formaggio”). E Angelona lo ripaga definendolo “Louis de Funès” [comico francese, ndr].

D’altra parte, Super Sarko, che con le sue scarpe rialzate e le pedane nelle foto ufficiali ha fatto scuola, non risparmia commenti su nessuno: il cugino Berlusconi, Papandreou, Netanyahu, sono tutti “racaille”, termine del quale il novello Napoleone ama riempirsi la bocca. Forte della tripla A e della scarsità di avversari politici in casa, gonfio d’orgoglio per lo scalpo di Gheddafi, Sarko pensa di ricandidarsi alle presidenziali del 2012 e di uscirne ancora una volta vincitore. E se così non fosse, come faremmo senza di lui?


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