Cattolica, naziskin accoltellano marocchini

Sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio i presunti aggressori che nella notte di Pasquetta accoltellarono due marocchini a Cattolica. In manette sono finiti tre naziskin (ma gli aggressori erano cinque, i carabinieri stanno cercando gli altri due): il 26enne M.D., originario di Carbonia (Cagliari), domiciliato a Colbordolo (Pesaro) e con precedenti per odio razziale, il 23enne S.L e il 25enne M.D., originari e residenti a Pesaro e con precedenti per aggressione.

Gli arrestati sono stati incastrati dalle telecamere di un distributore di sigarette. Le vittime, dato che la macchinetta non dava segno di vita, hanno chiesto se qualcuno all’interno del gruppetto di ragazzi avesse una sigaretta da dare loro. “Non te la do, negro di merda”, fu la risposta di uno dei naziskin. Parola chiama parola e in poco tempo è scoppiata la rissa; uno degli aggressori avrebbe quindi estratto un coltello e colpito al polmone il primo marocchino e alla gola il secondo.

Due camerieri di un bar vicino hanno visto tutto e anche grazie alle loro testimonianze i carabinieri di Cattolica sono riusciti a ricostruire l’identikit dei tre aggressori. Giunti a casa di uno di loro le forze dell’ordine hanno trovato locandine e ritagli di giornale inneggianti all’odio razziale, foto di Hitler, Mussolini e svastiche.

“Un episodio isolato per una realtà che da sempre si fonda su valori quali la coesione sociale e l’integrazione tra culture differenti”, dichiara Piero Cecchini, sindaco di Cattolica. “In un periodo di crisi e forte preoccupazione per il futuro, come quello attuale, è facile che messaggi distorti inneggianti alla violenza, all’odio per il diverso, per lo straniero possano fare breccia nelle giovani menti. Non bisogna arretrare di un millimetro nel ricordare ogni giorno ai nostri ragazzi che questo Paese si basa su valori quali la solidarietà , l’integrazione e la coesione sociale. L’incrocio di più culture”, conclude poi il primo cittadino, “può rappresentare un elemento di ricchezza e di crescita e non certo di preoccupazione”.


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