LIBERI. Dopo 4 mesi di apprensione, si conclude positivamente un’altra vicenda di sequestri internazionali. La Farnesina ha confermato infatti la liberazione dell’equipaggio della nave italiana “Enrico Ievoli” sequestrata al largo delle coste somale.
Dopo aver informato i familiari dei sequestrati, è stato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, oggi in Indonesia, a darne notizia alla stampa.
L’equipaggio era nelle mani dei pirati dal 27 dicembre scorso. Oltre ai sei italiani a bordo anche 7 indiani e 5 ucraini.
Il comandante della Enrico Ievoli, Agostino Musumeci, esprime la propria soddisfazione per la risoluzione positiva della vicenda e rassicura tutti tramite l’armatore Domenico Ievoli “Stiamo molto bene, è tutto sotto controllo. L’equipaggio sta benissimo”. “La nave è già partita dalle coste della Somalia e a bordo ci sono i militari italiani”, ha poi aggiunto Ievoli.
SODDISFAZIONE. Grande soddisfazione da parte del ministro Terzi che ha ringraziato tutti i soggetti istituzionali coinvolti, per la grande professionalità ed ha poi confermato la partecipazione della Marina Militare Italiana alle fasi finali della liberazione della nave. L’operazione, ha dichiarato il ministro, si è svolta “con la partecipazione di un’unità della nostra Marina militare, la Fregata Scirocco, ed unità elicotteristiche. E così sei italiani possono tornare a casa”.
A BORDO. Una volta saliti a bordo della motonave, gli uomini della Marina, tra i quali un team composto da personale del reggimento San Marco, hanno verificato che la nave fosse in sicurezza e si sono accertati dello stato di salute dell’equipaggio. L’unità navale e l’elicottero hanno poi fornito supporto tecnico-logistico.
RISCATTO. Per giungere alla liberazione sono stati utilizzati canali legali, ha assicurato l’armatore Ievoli, il quale la parola “riscatto” non la vuole usare. “Non c’é riscatto. Abbiamo agito attraverso i canali legali, come prevede il codice della navigazione, che sono quelli della diplomazia, della Farnesina – spiega – ci sono situazioni previste dal codice della navigazione, nell’interesse delle parti coinvolte, per portare avanti la trattativa. Ripeto, abbiamo agito seguendo canali legali”. La nave, ha confermato Domenico Ievoli, sta navigando. “Quando torneranno in Italia? Dobbiamo decidere quale sarà il cosiddetto ‘porto di rifugio’, procedere alle riparazioni, ad esempio dei sistemi di comunicazione distrutti dai pirati e poi ci sarà il ritorno in Italia”.
Paola Totaro
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