di Luca Iacoponi
“Hard times” scriverebbe Dickens. Gli ultimi mesi sono stati piuttosto complicati per il Vaticano. Nell’ ultimo anno Benedetto XVI ha dovuto sopportare un gran bel fardello di problemi. Continui rumors circa lotte di potere tra le mura della Santa Sede, più o meno presunti attentati, Report che indaga su conti svizzeri a un alto prelato e la presenza di qualche mina “pazza” in Curia avrebbero stancato notevolmente il pontefice fino a spingerlo addirittura a pensare di abbandonare la cattedra di Pietro.
Almeno questo è quanto, tra dichiarazioni, smentite ufficiali, silenzi e pettegolezzi, si è sentito dire ripetutamente nelle ultime settimane. Il Papa sarebbe “pronto a dimettersi perché molto stanco” aveva dichiarato due mesi fa Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ai microfoni di “Un giorno da pecora”, programma del primo pomeriggio di Radio2. Tornato ieri ospite nel programma, ne parla adesso come un’ipotesi concreta, “Di fronte ai problemi che ci sono, forse anche di fronte alle tensioni che ci sono all’interno della Curia, potrebbe pensare che di queste cose se ne occuperà un nuovo pontefice”, ha dichiarato il prelato.
Lo stesso Bettazzi pochi giorni fa a Tg2 dossier aveva raccontato: “Il Papa potrebbe dare le dimissioni, prima che arrivi quel momento in cui non è più il pontefice a guidare la Chiesa. Ha visto gli ultimi anni di Giovanni Paolo II, e sapeva che lui voleva dare le dimissioni ma non gliele hanno lasciate dare. Io gli auguro lunga vita e lucidità, ma se Benedetto XVI si accorgesse che le cose stanno cambiando, avrebbe il coraggio di dimettersi”.
Prima di diventare un simbolo piuttosto che una guida effettiva con pieni poteri, prima di essere un “fantoccio” e prima di essere un papa stanco a guidare la Chiesa, Ratzinger sembrerebbe, dando fiducia alle parole del Monsignore, prossimo alle dimissioni. Quando potrebbero avvenire? “Il pontefice vuole prima finire il libro su Gesù, gli preme tanto. I giornali dicono che lo finirà a dicembre, ma può essere anche che approfitti dell’estate per finirlo prima”. Prima finire il libro e poi pensare al futuro della Chiesa.
Le redini del Soglio Pontificio, sempre a detta di Monsignor Bettazzi, potrebbero andare a Scola, attuale arcivescovo di Milano e presidente della Conferenza Episcopale Lombarda, o Ravasi, freschissimo presidente della “Casa di Dante in Roma” e stretto collaboratore di svariate riviste e del Papa medesimo, oppure a Bertello, nominato cardinale due mesi fa e attuale presidente della “Pontificia Commissione per lo stato della Città del Vaticano” e del “Governatorato dello stato della Città del Vaticano”.
Ma su questi tre nomi Monsignor Bettazzi non si sbilancia più di tanto, li accenna soltanto e dice “lasciamo fare ai cardinali”. Queste dichiarazioni non hanno ancora trovato né conferme né smentite ufficiali, – anche se con l’ufficiosità sembrano camminarci a braccetto -, e per scoprire se si trattano di altri pettegolezzi dal quale il Papa dovrà proteggersi o se si trattano di affermazioni atte a preparare il terreno delle prossime dimissioni, dobbiamo solo aspettare la pubblicazione del libro di Benedetto XVI e vedere se, da allora, si inizierà a scrivere su pagina bianca o se si continuerà lo stesso diario.
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