La maggior parte degli immigrati residente in Italia, circa l’80% è pronta a votare e a partecipare in modo attivo alla vita politica del Paese. Il dato è dell’Immigrant Citizens Survey, la prima indagine internazionale sui livelli di integrazione degli immigrati conotta dalla Fondazione Ismu, dal King Baudouin Foundation e dal Migration Policy Group.
L’Italia presenta le più alte percentuali di partecipazione tra gli immigrati alla vita civica, dopo il Belgio. A Milano il 3,2% dice di essere iscritto ad un partito politico, mentre Napoli è la città europea dove gli immigrati hanno una maggiore conoscenza e partecipazione ad
organizzazioni di immigrati.
In Italia però sono pochissimi, meno del 10% gli stranieri che hanno chiesto di riconoscere ufficialmente le proprie qualifiche, mentre nel resto d’Europa metà degli immigrati intervistati dichiara di lavorare per imprese private.
Sul fronte della conoscenza linguistica, il 60-70% di immigrati presenti in Italia, hanno avuto difficoltà a imparare l’idioma del posto, a causa della scarsità del tempo (50%) e poca motivazione (32%). A Milano invece più del 30% degli intervistati ha iniziato e completato un corso di lingua o integrazione.
Per quanto riguarda l’ottenimento del permesso di soggiorno, dall’indagine emerge che più del 60% dei residenti stranieri a Milano lo ha ottenuto dopo una residenza di 6 anni, in linea con la media europea.
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