L’aumento demografico della popolazione italiana è dovuto quasi interamente agli stranieri. Secondo i dati del Censimento i residenti sono 59 milioni 464 mila, 2 milioni e mezzo più del 1991. Gli stranieri nell’ultimo decennio sono triplicati e oggi sono 3 milioni 770 mila.
Il processo di integrazione e radicamento in Italia è cresciuto e lo dimostra l’aumento del numero di matrimoni misti, oltre 25mila nel 2010, più che raddoppiato nel 1992. Lo ha rilevato l’Istat nel rapporto annuale del 2012; sempre secondo il rapporto il 50% degli stranieri è originario della Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina.
Quasi la metà dei tre milioni e mezzo di cittadini stranieri ha un lavoro a tempo determinato. Mentre le acquisizioni di cittadinanza per naturalizzazione e matrimonio sono decuplicate rispetto al 1992, passando a 40 mila nel 2010.
Un altro dato importante riguarda le nascite: i nati in Italia almeno da un genitore straniero sono 105mila, dieci volte di più rispetto al ’92 e rappresentano un quinto del totale delle nascite. Contemporaneamente sono in aumento le “seconde generazioni” che ammontano a 993 mila (il 21,7% del totale dei cittadini stranieri residenti). Anche nelle scuole è cresciuto il numero di alunni con cittadinanza straniera: nel 1994 risultavano iscritti 44 mila stranieri, nel 2010 si è arrivati a 711 mila ragazzi.
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