Non è la prima volta che Paolo di Canio, ex giocatore della Lazio e del West Ham finisce sui giornali per atteggiamenti razzisti. Si ricordano ancora le goliardiche esultanze a braccio teso mentre salutava i suoi “camerati” laziali della curva Nord a Roma. Questa volta Di Canio è accusato di aver rivolto insulti e parole discriminatorie a Jonathan Tehoue, un calciatore nero che lui stesso allena.
Di Canio per ora non fa commenti e neanche lo Swindon, la squadra che lo ha ingaggiato come allenatore, si è pronunciata, ma si è limitata a dire che la faccenda è nella mani degli avvocati. L’allenatore dovrebbe essere interrogato dalla Football Association nei prossimi giorni. Tehoue infatti si sarebbe lamentato dei commenti di Di Canio parlandone prima con Nicholas Watkins, presidente dello Swindon.
Quest’anno la Federcalcio inglese ha già avuto a che fare con due episodi simili di razzismo: le ingiurie razziste di Luis Suarez del Liverpool a contro Patrice Evra del Manchester United, che sono costati al giocatore 8 giornate di squalifica e 40 mila sterline di multa; come anche le ingiurie di John Terry del Chelsea ad Anton Ferdinand del Qpr, una questione ancora aperta che potrebbe compromettere la fascia di capitano al giocatore.
F.C.
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