L’Europa ha bocciato le “tariffe etniche” applicate da alcune compagnie italiane che applicavano tariffe più svantaggiose per gli immigrati (in particolare romeni, bulgari e marocchini), “con maggiorazione dei premi assicurativi che vanno dall’8% al 43% e fino al 100% per i contraenti marocchini, a parità di ogni altra condizione”.
Il caso era stato sollevato in passato da Repubblica ed era stato portato all’attenzione della Commissione europea da un esposto dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione). La Commissione ha così bollato come “restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio” questo comportamento.
Sulla questione il 31 dicembre era intervenuto anche l’Unar sull’illegittimità con il diritto europeo delle tariffe differenziate per nazionalità nelle polizze auto. L’Asgi invece era intervenuta per via giudiziaria, così il parametro discriminatorio veniva cancellato da molte compagnie. Ma non da tutte. Con una lettera ufficiale inviata il 17 aprile scorso dall’Asgi alla Direzione generale del Mercato Interno e dei Servizi, la Commissione europea ha bocciato questo tipo di pratiche.
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