Si chiama “Diversity Manager” ed è una nuova figura prevista per le imprese sociali, ovvero le aziende, i consorzi e le cooperative il cui fine è garantire il raggiungimento di obiettivi di interesse generale o di pubblica utilità. Presentata oggi a Genova dal consorzio Agorà, gruppo che ha sede nel capoluogo ligure e in cui sono attivi circa 600 soci-lavoratori, la neonata figura professionale avrà il compito di combattere ogni forma di discriminazione che potrebbe venire a crearsi in ambito lavorativo. Le distinzioni di sesso, credo o etnia sono un rischio da scongiurare, ha spiegato Anna Cavalli, presidente dell’impresa sociale genovese, pertanto il Diversity Manager dovrà garantire, oltre alla corretta ed equa applicazione degli stessi diritti per tutti i lavoratori, anche l’abbattimento dei pregiudizi che potrebbero minare l’uguaglianza tra i soggetti che aderiscono al consorzio.
L’Agorà, scopriamo dal sito ufficiale, si preoccupa di promuovere “percorsi di solidarietà, accoglienza ed integrazione all’interno delle comunità locali”. È, dunque, in questo contesto che si inserisce questa figura innovativa, pensata e promossa dall’impresa sociale per offrire maggiori tutele e più ampie garanzie ai propri collaboratori. Figura, inoltre, accolta con favore dal Dipartimento ministeriale per le Pari Opportunità, che ha garantito il suo appoggio e concesso un finanziamento per l’avvio e la realizzazione dell’iniziativa. Oltre alla collaborazione con il ministero, il consorzio può vantare anche il sostegno del Comune di Genova. Attraverso la voce dell’assessore alle Pari opportunità, Elena Fiorini, il capoluogo ligure si è detto a favore delle “diversità”, considerate un bene da tutelare e “una ricchezza da gestire per il bene della città”.
Emilio Garofalo
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