Una morte orribile per Denut Mihali, operaio rumeno di 45 anni rimasto schiacciato da una lastra di marmo durante il suo ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. La tragedia è avvenuta alla Deca di Cesena, ditta per la quale lavorava da 13 anni e dove tutti lo conoscevano ed apprezzavano. Abitava a Cesena con il fratello e sarebbe partito oggi per trascorrere due settimane con la sua famiglia ed i sue due figli. Ieri mattina, alle 7.40, forse a causa di un cedimento di un montacarichi, l’uomo è stato investito da una lastra sganciatasi improvvisamente e che l’ha colpito in pieno. Denut è morto sul colpo.
L’intervento del 118 non ha potuto far nulla per lui, se non decretarne la morte. La Polizia sta svolgendo le indagini. Davide Fabbri, dei Verdi di Cesena, in riferimento all’accaduto, ha dichiarato: “Non si può trascurare l’allerta in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro”. “Le dinamiche dell’infortunio – ha aggiunto Fabbri – e le responsabilità dovranno essere accertate dagli inquirenti e dagli organi ispettivi con cognizione di causa e solerzia, ma gli infortuni mortali consegnano sempre a chi è preposto alla tutela e alla sicurezza sul lavoro una grande responsabilità, perché un infortunio mortale non avviene mai per fatalità, ma per responsabilità precise”. “Una morte sul lavoro o un infortunio grave sono un dramma, non solo per una famiglia, ma per la collettività intera – ha poi concluso -, alla famiglia dell’operaio che ci ha lasciato non possiamo consegnare solo le nostre condoglianze, che esprimiamo con sentita costernazione, e neppure solo la nostra rabbia e indignazione per quanto accaduto, ma dobbiamo continuare ad impegnarci per far applicare le leggi che esistono nel nostro paese, dove la formazione sulla prevenzione del rischio deve diventare prioritaria: dobbiamo fare tutti di più per evitare che si debba continuamente morire di lavoro”.
Paola Totaro
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