Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha presentato i dati del rapporto annuale relativo all’impiego degli immigrati nel mercato del lavoro italiano. Nel 2011, c’è stata una maggiore occupazione di lavoratori stranieri. E’ calata, invece, la manodopera italiana. Durante tutto l’arco dello scorso anno, infatti, molti dei contratti di lavoro sottoscritti in Italia sono stati stipulati da contraenti stranieri. Nel 18% dei casi, si è trattato di contratti a tempo indeterminato.
Gli stranieri che, nel nostro Paese, hanno ottenuto assunzione a tempo pieno, provengono nel 22% dei casi dall’Unione Europea. Ancora più numerosi, invece, gli extracomunitari: la soglia sfiorata dai lavoratori provenienti dagli Stati esterni all’Ue si è attestata al 39% del totale .
Anche le quote rosa, nel settore occupazionale, hanno registrato le stesse tendenze: se le donne italiane hanno sottoscritto, in media, il 17% dei contratti, alle colleghe straniere provenienti dai Paesi comunitari è stato riservato il 29% dei posti di lavoro. Il 48%, invece, alle lavoratrici extracomunitarie.
Il Secondo rapporto annuale sull’impiego degli immigrati ha analizzato anche la durata effettiva dei rapporti di lavoro. E, anche in questo caso, i migliori risultati sono stati quelli ottenuti dai rapporti professionali intercorsi con lavoratori stranieri: se gli italiani impiegati per meno di un mese sono risultati il 34%, il lavoro è stato perso dagli stranieri, dopo nemmeno un mese di occupazione, solo nel 21% dei casi.
Quali sono, poi, i settori dove domanda e offerta hanno trovato maggiori punti di incontro? Il primato spetta all’agricoltura, (32,3% del totale), seguita dal settore edilizio (27,9%) e industriale (20,8%). In fine, i servizi alla persona (16,1%), settore che, nel 60% dei casi, ha registrato occupati extracomunitari. Nelle pagine del rapporto, si legge, altresì, di un aumento della domanda di lavoro qualificato. E anche a livello territoriale, i dati presentati dal ministero del Welfare presentano delle differenziazioni sostanziali: la domanda è stata superiore al nord ed è diminuita nelle regioni del centro e del sud.
Dopo l’esposizione dei dati e delle percentuali, il ministro Fornero, coadiuvata dal Direttore Generale dell’Immigrazione e delle politiche d’integrazione, Natale Forlani, e dal sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, ha sottolineato come il mercato del lavoro sia interessato da un fenomeno di “radicale trasformazione”.
E proprio attraverso l’indagine, il Governo ha inteso affrontare il tema della domanda e dell’offerta di lavoro per gli stranieri, per “permettere quel processo di acquisizione delle competenze essenziale e per decidere le politiche in materia di lavoro degli immigrati” . La Fornero ha poi auspicato, nelle battute conclusive della sua illustrazione, che il rapporto del prossimo anno possa testimoniare i successi anche della discussa riforma del lavoro, la quale “in almeno un paio di punti tocca il lavoro degli immigrati”.
Emilio Garofalo
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