“Ribadiamo che in assenza di risoluzione piena del problema continueremo il nostro sciopero della fame”. Lo affermano i sindaci di Riace e Acquaformosa, Domenico Lucano e Giovanni Manoccio e l’operatore sociale Giovanni Maiolo, che da cinque giorni sono in sciopero della fame per protestare contro la mancata erogazione di fondi da parte della Protezione civile, per i progetti di accoglienza per i rifugiati provenienti dal Nord Africa.
“Abbiamo dimostrato – aggiungono – come sia possibile accogliere i migranti in modo umano e solidale promuovendo allo stesso tempo sviluppo locale; ma tutto questo oggi è in serio pericolo. Come conseguenza di questa situazione, che non ha eguali nelle altre regioni d’Italia, gli operatori sociale non ricevono stipendio da moltissimi mesi e i migranti devono vivere in case senza elettricità e rischiano la fame”.
“Per questo motivo – concludono – mercoledì a Riace, terrà una protesta per mantenere l’alternativa ai Cara, ai respingimenti, alle galere etniche e alla clandestinizzazione dei fratelli e delle sorelle migranti, per un’accoglienza tra diversi, che sia umana e solidale”.
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