Trapianto negato a cittadino rumeno: “Che si faccia operare nel suo Paese”

“E’ rumeno? Si faccia trapiantare il cuore nel suo Paese”. Sembrerebbe una battuta di cattivo gusto ma in realtà è la risposta ufficiale di uno specialista in cardiochirurgia dell’Ospedale di Padova, uno dei centri d’eccellenza in Italia per la cardiologia ed i trapianti.

G. N., cittadino rumeno di 53 anni, si trovava ricoverato all’ospedale dell’Angelo di Mestre, in gravi condizioni: tenuto in vita con la circolazione extracorporea dopo un gravissimo infarto. I medici hanno subito stabilito che fosse necessario un trapianto di cuore ed hanno chiesto il consulto di uno specialista del centro trapianti di Padova, dove poi sarebbe stato trasferito il paziente.

Giunto sul posto e resosi conto della nazionalità del paziente, il cardiochirurgo padovano ha rilasciato il Nulla Osta per il trasferimento dell’uomo da Mestre alla Romania “per continuare le cure ed eventualmente mettersi in lista per il trapianto”.

Ma le condizioni fisiche del rumeno non avrebbero assolutamente consentito un trasferimento in ambulanza fino in Romania e neppure sarebbe stato giustificabile il costo del trasporto con un aereo dell’aeronautica militare, per un intervento chirurgico attuabile qui in Italia.

Alla richiesta di spiegazioni da parte del chirurgo di Mestre, lo specialista padovano ha così motivato la sua scelta: “stando alle indicazioni del Nord Italia Transplant, i cuori degli italiani vanno dati di preferenza agli italiani.”

L’Ospedale di Mestre a quel punto si è subito attivato mettendosi in contatto con Udine, Ospedale Santa Maria della Misericordia, altro importante centro trapianti del nord italia, dal quale è immediatamente partito un cardiochirurgo che ha visitato il pazienze e ne ha disposto immediatamente il trasferimento nella citta friulana, dove poi è stato trapiantato con esiti positivi, dall’equipe del prof. Ugolino Livi. L’uomo ora sta bene e tra non molto potrà tornare in Romania.

Significativo il comportamento della direzione sanitaria dell’Ospedale di Padova che alle prime telefonate di protesta di Mestre per quanto stesse accadendo, invece di risolvere la problematica ha pensato solo di richiedere il pagamento della trasferta del cardiochirurgo da Padova a Mestre.

Dal punto di vista puramente burocratico il cittadino rumeno aveva comunque pieno diritto ad essere trapiantato in Italia, in quanto cittadino europeo e dipendente marittimo della compagnia Elbana Navigazione Spa di Piombino.

Ma al di là delle questioni amministrative, l’uomo si trovava in pericolo di vita.

Ora per fortuna tutto si è risolto per il meglio, grazie al prevalere del buon senso e tra un po’ di tempo, quest’uomo potrà far ritorno nel suo Paese, portando dentro di sé, forse, un cuore italiano.

di Paola Totaro


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