Tombe nuove per gli immigrati morti in circostanze tragiche e dei quali sia stato impossibile risalire all’identità personale. Questa la bella iniziativa del comune di Villa Literno, Caserta. “Un piccolo segno di umanità e civiltà per ricordare il dolore e la sofferenza di chi ha lasciato la propria patria per cercare un futuro migliore: di fronte alla morte siamo tutti uguali”: questo l’annuncio da parte dell’assessore Nicola Griffo.
Le tombe degli immigrati senza nome, già ospitati e per i quali il comune si era fatto carico dei funerali e dell’inumazione, sono state di recente abbellite con marmi e fiori. L’annuncio è giunto sabato scorso durante la commemorazione del ventitreesimo anniversario della morte di Jerry Masslo, ucciso da una banda di rapinatori a 30 anni proprio a Villa Literno.
Jerry Essan Masslo era un rifugiato sudafricano giunto in Italia per trovare lavoro. A Villa Literno, insieme ad altri immigrati, lavorava alla raccolta dei pomodori. La sera del 24 agosto del 1989, nel capannone dove dormiva insieme ad altri 28 immigrati, fecero irruzione 4 persone con i volti coperti per effettuare una rapina. Masslo si rifiutò di consegnare il suo denaro, frutto di mesi di lavoro, e venne colpito all’addome da 3 copi di pistola calibro 7,65.
Lo sdegno dell’opinione pubblica all’accaduto, portò ad una revisione della normativa per il riconoscimento dello status di rifugiato.
Ad ottobre si terrà a Villa Literno la seconda edizione del “Premio Nazionale Jerry Masslo”: incontri e dibattiti sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione sociale.
Paola Totaro
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